Recensione Manga – Dog Style di Modoru Motoni


A cura di Shara (review) e Ananke (grafica)

Titolo originale: Dog Style
Autrice: MOTONI Modoru
Categoria: Boy’s Love – Yaoi*

*Warning: con “YAOI” si intendono storie di amore omosessuale fra maschi, con contenuti espliciti e sono pertanto indicati per un pubblico maturo.  

:: Il manga in Giappone :: 
Casa editrice: Libre Shuppan
Numero di volumi: 3 -concluso
Anno di pubblicazione: 2005
Rivista di serializzazione: Be x Boy GOLD
Collana: Super BBC

:: Il manga in Italia ::
Titolo: Dog Style
Casa editrice: Kappa Edizioni
Numero di volumi: 3 -concluso
Pubblicato a partire da: Febbraio 2012
Collana: Ronin Manga
Distribuzione: fumetteria
Prezzo: 6,90 €.

Storia
Miki e Teru sono due teppistelli delle superiori che si tollerano a malapena e con una relazione complicata coi rispettivi capigang, due fratelli.
Miki è innamorato del suo leader, che lo ripaga solo con un’amicizia che simula un interesse di altro tipo, mentre Teru è stato scalzato come amico dalla nuova fidanzata di quello che, più che è un leader, è l’unica persona a lui cara. L’unica cosa che accomuna Teru e Miki è la condivisione di un edificio abbandonato dove vanno a rilassarsi a giorni alterni.
Incapaci di risolvere le loro situazioni personali e obbligati a frequentarsi di malavoglia, si ritrovano casualmente insieme a dover fuggire da una gang rivale che minaccia di pestarli. Sulla via della fuga scoprono di essere in sintonia più di quanto non credessero e questa affinità momentanea si tramuta in eccitazione tanto da farli diventare amanti.
Amanti senza alcun legame e senza amore, almeno all’inizio, finché oltre al sesso si fa strada una conoscenza e comprensione reciproca sempre più profonda, che li renderà inseparabili e pronti anche a sacrificarsi e lottare per quella che doveva essere solo una relazione fisica e che diventa invece una storia d’amore.

Considerazioni
Dog Style è certamente un titolo che marca la differenza rispetto a quelli che sono arrivati o arriveranno a breve in Italia: scevro da romanticismo e delicatezza, con un tratto molto deciso racconta una storia che si fonda soprattutto sull’attrazione fisica e sull’affinità elettiva. All’autrice non interessa raccontare una ennesima storia yaoi romantica, pertanto sceglie protagonisti con -età a parte- parecchio vissuto alle spalle, e di raccontarne il rapporto non basandosi su batticuori e rossori ma andando prima dritto al sodo per poi costruire tutto il resto. Non c’è da stupirsi quindi se il sesso, decisamente esplicito e senza fronzoli, viene mostrato come atto fisico fine a se stesso praticamente da subito.
Tuttavia, nonostante il linguaggio e le scene lascino poco all’immaginazione (e, almeno nell’edizione Inglese, siano piuttosto triviali), quel che emerge pian piano, pur nella mera carnalità degli inizi, è il tipo di relazione su cui si fonda davvero il rapporto tra i due protagonisti: il non volere essere dominati a livello affettivo e la necessità di essere capiti a livello istintivo.
In questo senso Miki e Teru si completano a vicenda: Teru è “cane randagio”, che non sopporta padroni ma che ne desidera uno, mentre Miki non vuole accanto a sé qualcuno che lo compiaccia in modo superficiale, ma brama la compagnia di qualcuno che stia con lui perché effettivamente lo desidera, senza doverlo legare a sé. È intorno a questo che ruota il titolo e tutta la vicenda: oltre al sesso c’è una storia ben strutturata che vede i due protagonisti, apparentemente avvezzi alla realtà e ai suoi meccanismi, scontrarsi con quello che possono causare i sentimenti. Sono proprio questi ultimi che faranno fare il salto a un rapporto che da meramente fisico raggiunge a grandi passi quello mentale, fino quasi a livello di “sesto senso”, e danno l’idea di una sorta di “addomesticamento reciproco” all’affetto. Potremmo dire di educazione sentimentale, ma non sarebbe adatto.
Il tratto di quest’opera appartiene alla Motoni più recente, con linee molto spesse e pulite, e pare rimarcare il tipo di storia, molto “concreta”. In un certo senso potrebbe ricordare quello della Mizushiro, ma Motoni indugia molto di più in semideformed che non cambiano completamente la fisionomia del personaggio, rendendo la narrazione più leggera e scanzonata.

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