Recensione Manga – Hime-chan no Ribbon – Un fiocco per sognare un fiocco per cambiare di Megumi Mizusawa

A cura di Giorgia-bi (testi) ed Emy (grafica)

Titolo originale: Hime-chan no Ribon
Autrice: MIZUSAWA Megumi
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone :: 
Casa editrice: Shueisha
Numero di volumi: 10 -concluso
Anni di pubblicazione: 1990-1994
Rivista di serializzazione: Ribon
Collana: Ribon Mascot Comics (RMC)

:: Il manga in Italia ::
Titolo: Hime-chan no Ribbon – Un fiocco per sognare, un fiocco per cambiare
Casa editrice: Panini Comics
Numero di volumi: 6 -concluso
Pubblicato a partire da: 3 Novembre 2011
Distribuzione: libreria e fumetteria
Formato: 10,5×15 cm, B., 296 pp., b/n, con sovraccoperta
Prezzo: 5,90 euro.

:: L’anime ::
Dal manga di Megumi Mizusawa è stato tratto un anime prodotto dallo Studio Gallop, andato in onda in Giappone dal 1992 al 1993, e in Italia a partire dal luglio 1996 su Canale 5 con il titolo Un fiocco per sognare, un fiocco per cambiare. Una replica parziale è andata in onda nel 2008 su Italia 1, mentre nel 2010 la serie è stata riproposta sul canale satellitare Hiro. In Italia non sono mai stati trasmessi gli episodi riassuntivi che corrispondono alle puntate numero 56 e 57.
L’opening originale è Egao no Genki (La forza del sorriso) cantata dagli SMAP, mentre la sigla italiana è interpretata da Cristina D’Avena.

:: Curiosità ::
Tra il 1993 e il 1994 è stata pubblicata una serie di romanzi ispirata a Hime-chan. Scritta da Takashi Yamada, è stata raccolta in 7 volumi all’interno della collana Cobalt Bunko di Shueisha. Nel 2009 sulle pagine della rivista “Ribon” è stato pubblicato un remake: Hime-chan no ribon Colorful disegnato da Shiho Komiyuno e anch’esso pubblicato in  Italia da Panini Comics.

Storia
Himeko Nonohara è una tredicenne vivace e un po’ maschiaccio, conosciuta dai compagni delle medie come una ragazza allegra e sportiva ma non certo femminile. Erika è la graziosa principessa del Regno della Magia, molto somigliante a Himeko ma infinitamente più aggraziata, e deve completare il proprio tirocinio per il trono osservando un essere umano per un anno intero attraverso una sfera di cristallo.
Le due ragazzine si trovano faccia a faccia in una delle giornate più tristi della vita di Himeko, iniziata con il proposito di dichiararsi al garbato senpai Hasekura e terminata facendo a botte con l’indisciplinato compagno Daichi proprio sotto gli occhi dell’amato.
Ora come ora il principale desiderio di Himeko sarebbe quello di poter diventare per magia un po’ più femminile, magari come la sorella maggiore Aiko…ed ecco comparire Erika, che offre alla ragazzina uno scambio estremamente interessante.
Himeko dovrà permetterle di osservare la sua vita da lontano per un anno, ma avrà in cambio un fiocco magico che le permetterà di trasformarsi in chiunque lei voglia per un’ora. Il potere del fiocco durerà appunto un intero anno, e in quel periodo Himeko potrà contare sulla guida del suo pupazzo preferito Pokotà, trasformato da Erika in un leoncino parlante.
Himeko non perde tempo e per prima cosa realizza il sogno di trasformarsi in Aiko, sentendosi finalmente una ragazza incantevole e godendosi gli sguardi dei passanti. La situazione si complicherà quando tra quegli sguardi pieni di apprezzamento scorgerà quello del senpai Hasekura… Himeko si troverà ben presto a dover sbrogliare la matassa sempre più intricata generata dalle sue trasformazioni, sotto gli occhi distanti di una principessa sempre più preoccupata e sotto quelli più vicini e curiosi dell’amico/nemico Daichi…

Considerazioni
La struttura narrativa su cui si fonda Hime-chan no Ribon è quella a cui ci hanno abituato decenni di mahou shoujo: la ragazzina in età preadolescenziale che riceve il potere di diventare transitoriamente qualcosa ‘di più’ (più grande, più forte, dotata di poteri speciali) e approda tra mille avventure a una graduale consapevolezza del proprio potenziale e alla maturazione.
Ciò che distingue questa serie dalla pletora di storie di maghette e fatine che dagli anni ’80 a oggi affollano librerie e palinsesti televisivi è la genuinità che caratterizza protagonisti e dinamiche: Himeko è una monella credibile e simpatica, una bambina ‘vera’ e spontanea che coinvolge il lettore nelle proprie marachelle.
Non ci sono tracce di malizia o ammiccamenti, non ci sono scorciatoie modaiole né eccessivi richiami al merchandising; Hime-chan no Ribon è una storia semplice e pulita raccontata con garbo e allegria.
È sbagliato pensare che sotto la definizione di ‘semplice’ si nasconda per forza una narrazione banale, perché soprattutto quando si parla di titoli riservati a un pubblico molto giovane il fatto di proporre un arco narrativo ben definito e delineato può essere premiante, se l’autrice è in grado di inserirvi personaggi ben definiti e caratterizzati come in questo caso.
Anche il tratto a cui fa ricorso la Mizusawa contribuisce a rendere il prodotto gradevole e ancora attuale, grazie alla sua immediatezza, a sfondi ariosi e puliti e a una generale scorrevolezza delle tavole che permette di accostare la matita dell’autrice a quelle delle sue colleghe e amiche Wataru Yoshizumi e Miho Obana. L’aspetto più accattivante della serie rimane tuttavia la riuscita commistione tra magia e quotidianità: il fatto che Himeko, una volta acquisito il fiocco magico, decida di trasformarsi per prima cosa proprio nell’adorata sorella maggiore fornisce infatti fin da subito uno spaccato del senso della serie.
La protagonista non sceglie una idol, non sceglie una personalità conosciuta né tantomeno potente, ma semplicemente una persona cara di cui ammira le qualità, una proiezione ideale ma allo stesso tempo realistica di ciò che lei stessa vorrebbe essere un giorno.
Naturalmente nel contesto fantastico che avvolge la serie non mancano alcuni elementi-chiave del genere, come l’aiutante magico incarnato dal simpatico Pokotà, la figura del donatore rappresentata da Erika, il ricorso a vincoli e regole che limitano il potere del fiocco influenzando il corso degli eventi. Ma al di là di questo il titolo mantiene uno stretto legame con l’ambientazione familiare e scolastica in cui è inserito, approfondendo il rapporto tra la sua protagonista tredicenne e le persone che la circondano, esplorandone dubbi e scoperte.
Grazie a una sceneggiatura scorrevole suddivisa in gradevoli archi e a una generale atmosfera di leggerezza mai superficiale Hime-chan no Ribon può essere ancor oggi considerato uno dei migliori titoli mahou shoujo in circolazione, e sicuramente uno dei pochi che valga ancora la pena di leggere.

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