Recensione Manga – Il sigillo azzurro (Ao no fuuin) di Chie Shinohara

A cura di Emy

Titolo originale: Ao no fuuin (Il sigillo azzurro)
Autrice: SHINOHARA Chie
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone ::
Casa Editrice: Shougakukan (Flower Comics)
Numero di volumetti: 11, concluso
Prima pubblicazione: 1992-4
Seconda edizione: 1999, 7 volumi.
Originariamente serializzato su: Sho-comi

:: Il manga in Italia ::
Titolo: Il sigillo azzurro
Casa Editrice: Star Comics
Numero di volumetti: 11, concluso
Pubblicato a partire da: Luglio 2001
Collana: Amici, trimestrale
Lettura all’occidentale
Prezzo: 3.10 E.

Personaggi

Soko Kiryu

Età: 16 anni
Capelli: biondi
Occhi: azzurri
È una studentessa giapponese come tante, che ama la vita semplice e tranquilla tipica delle sue coetanee. La sua bellezza non lascia indifferente chi le è attorno e a causa di ciò si troverà in situazioni poco piacevoli: fragile e insicura, maturerà un carattere nuovo e forte nel corso della storia. Anche se Soko non ne è inizialmente consapevole, la sua vera identità è Rago, la “Soryu” (“drago azzurro”) della famiglia dell’Est: è un Oni (un “orco”) dotato di incredibili poteri e per nutrirsi deve uccidere esseri umani… ma il più grande desiderio di Soko è avere una vita normale… come conviverà con il suo essere diabolico?

Akira Saionji

Età: 19 anni
Capelli: biondi
Occhi: castano chiaro
A sedici anni, nonostante la sua giovane età, Akira è diventato presidente del gruppo Saionji, organizzazione dominata da una casata molto potente e antica (cui lo stesso Akira appartiene), i cui interessi abbracciano tutti i settori economici del Giappone. Forte e sicuro di sé, ma anche giusto e generoso, Akira è il “Byakko” (la “tigre bianca”) della famiglia dell’Ovest, colui che solo ha il potere necessario per sconfiggere la reincarnazione di Rago, Soryu dell’Est e regina degli Oni. A questo scopo è dotato di poteri soprannaturali, che però, da persona retta quale è, si rifiuta di utilizzare contro persone innocenti.

Takao

Età: ?
Capelli: neri
Occhi: neri
Entra in scena ufficialmente a partire dal quarto volume della serie, ma in realtà era presente sotto identità fittizia già dal primo numero. È il “Genbu” (“serpente-tartaruga”) della famiglia del Nord, ed è grazie a lui che Rago è tornata a vivere: il suo compito è proteggere la Soryu dell’Est. È naturalmente anche lui dotato di poteri soprannaturali, in particolare può controllare la mente di tutti gli appartenenti della “Kimon” (la “famiglia” degli Oni).

Keito

Età: ?
Capelli: neri
Occhi: neri
Entra in scena a partire dal sesto volume della serie. È una Oni legata a Soko da un rapporto conflittuale: da una parte è sua sorella minore, dall’altra è l’Oni destinato a succederle in caso della morte di Soryu. Keito, pur appartenendo alla famiglia dell’Est, riceverà il nome di Hiko da Soryu e diventerà il “Suzaku” (“fenice”) della famiglia del Sud.

Storia

Volume 1

Soko Kiryu è una sedicenne giapponese che ha sempre vissuto una vita tranquilla e serena fino al giorno in cui si trasferisce a Tokyo con la sua famiglia. Qui, il primo giorno di liceo, a causa della sua bellezza viene presa di mira da Hideaki Kashii, un prepotente che, figlio di uno dei membri del consiglio direttivo, si comporta come un delinquente, forte della sua impunità. Soko trova subito un’amica in Satomi Ozawa, sua compagna di classe che la difende da Kashii, ma non è quest’ultimo il problema principale della ragazza poiché, da quando si è trasferita a Tokyo, ella soffre di uno strano malessere: vertigini e una sensazione di sete inestinguibile. Ricoverata nell’infermeria della scuola, Soko è qui assalita da Kashii, che cerca di violentarla.

La ragazza perde conoscenza: al suo risveglio l’assalitore sembra scomparso nel nulla (di lui rimangono solo gli indumenti), e assieme a lui è scomparsa anche quella sua strana sete. Soko, rimasta qualche giorno a casa dopo l’incidente, è avvertita da Satomi che il delinquente è tornato a scuola come niente fosse; quando Soko lo vede, però, ha una grossa sorpresa: il ragazzo che tutti chiamano Kashii è completamente diverso dal suo assalitore e nessuno tranne lei sembra rendersi conto di questo cambiamento! Nei giorni a seguire il mistero s’infittisce: il “nuovo” Kashii assale nuovamente Soko, ma non per usarle violenza, bensì per ucciderla! E nessuno sembra accorgersene, in quanto il ragazzo si rivela dotato di poteri soprannaturali, come quello di suggestionare il suo prossimo. È lo stesso Kashii a rivelarle il motivo del suo accanimento contro di lei: Soko è in realtà Soryu (“drago azzurro”) della famiglia dell’Est, un Oni (cioè un “orco”) assassino e mangiatore di uomini, che ha divorato il vero Kashii, mentre lui -il cui vero nome è Akira Saionji- è il Byakko (“tigre bianca”) della famiglia dell’Ovest, colui che ha il compito e il potere necessario per ucciderla.

Soko non crede alle sue parole, eppure, come per difenderla da Akira, compaiono delle fiamme azzurre che feriscono il suo avversario, permettendole di scappare. La ragazza, tornata a casa, riflette sulle parole di Akira ma non riesce a credere di essere in realtà un Oni, lei è solo un normalissimo essere umano. La stessa notte però un attacco di Akira -invisibile a chiunque tranne che a lei- la costringe a fuggire di casa; braccata dagli uomini del Byakko, Soko rivela la sua natura: un corno le spunta sulla fronte e le crescono delle zanne.

Soko, il cui potere è ora quello di un vero Oni, incute timore allo stesso Akira, che la guarda impotente mentre divora uno dei suoi uomini! Grazie alla forza recuperata dopo il pasto, la ragazza riesce a seminare i suoi inseguitori… tornata in sé, deve ammettere stavolta di avere realmente divorato un essere umano. Come è possibile? Per cercare una risposta, l’indomani ella si mette in viaggio per Chiba, il luogo in cui ricorda di aver trascorso anni felici prima del suo trasferimento a Tokyo, ma è subito attaccata da Akira. Questi, però, di fronte a lei che piange indifesa e sembra del tutto convinta di essere una semplice umana, tentenna… sta forse subendo il carisma di Soryu, che si dice essere talmente bella da ammaliare qualsiasi uomo e donna per poi rubare loro la vita? E in ballo c’è ben di più della sua vita: la Soryu è infatti la regina della “Kimon” (la famiglia degli Oni) e, una volta risvegliata completamente, farà risorgere gli Oni che, come già un tempo, domineranno sugli esseri umani. Nonostante questo, Akira decide di indagare assieme a Soko per scoprire se ella sia sempre stata un Oni o se ci sia stato, in qualche modo, un errore… i due si dirigono insieme verso Chiba, dove un’inquietante sorpresa li attenderà.

Volume 2
A Chiba Soko scopre purtroppo di non avere alcun passato: nessuno dei suoi amici si ricorda di lei. O meglio, si ricordano di Soko Kiryu, ma la Soko di cui hanno memoria è completamente diversa da lei! Ciò significa che lei è davvero un orco assassino? Ha divorato la vera Soko prendendone il posto? Braccata dai Saionji, la ragazza non vuole arrendersi all’evidenza e cerca di dimostrare la sua innocenza, trovando un inaspettato alleato proprio in Akira. Questi infatti ha cominciato a crederle e pur di impedirle di uccidere altri esseri umani arriva a chiederle di nutrirsi del suo spirito vitale… che egli sia vittima del fascino di Soryu? Nel frattempo uno spiraglio di luce si è aperto per Soko: se riuscirà a consultare l’antichissimo archivio Saionji a Kinasa, forse potrebbe scoprire la verità su se stessa, nonché un modo per tornare umana! Ma Shinobu Saionji, zio di Akira, scovata la sua abitazione, nel tentativo di ucciderla fa saltare in aria tutta la sua famiglia… a Soko, rimasta completamente sola, non rimane che -unico conforto- la presenza di Akira, sempre più in contrasto con i metodi spietati dello zio. Il ragazzo si offre di accompagnarla a Kinasa…

Volume 3
A Kinasa, Soko e Akira vengono attaccati da Kai, Mayumi e Ryo, fratelli di Akira: manovrati da Shinobu, i tre sono intenzionati ad uccidere Soryu per poter sottrarre il titolo di Byakko al fratello. L’essere costretti a difendersi dalla famiglia Saionji unisce sempre di più i due fuggitivi, ma Ryo riesce a ferire gravemente Soryu: le stacca un braccio con un colpo di boomerang! Nonostante questo (e grazie anche al fatto che a Kinasa i poteri di Soko sono aumentati) la ragazza sopravvive e con Akira è ormai molto vicina a poter leggere i testi dell’archivio Saionji…

:: Curiosità ::
Chi o cosa sono gli “Oni“?
Sono l’equivalente dei nostri orchi, o diavoli: popolano le leggende giapponesi come esseri di grande corporatura, di colore per lo più rosso o verde, dotati di uno o più corni e di una faccia spaventosa, che si nutrono di esseri umani. Creature certo maligne quindi, ma anche incarnazioni delle nostre paure e delle nostre debolezze. Naturale che siano perciò lo spauracchio per eccellenza dei bambini, cosa che Chie Shinohara rappresenta a perfezione proprio nel primo numero del “sigillo”, nel momento meglio riuscito dell’intero volume: Soko ha appena rivelato, di fronte ad Akira e ai suoi seguaci, la sua natura di Oni. Di fronte alla sua inquietante figura una paura atavica, ancestrale coglie gli astanti, è il suono di una vecchia cantilena (pag.130 primo volume dell’edizione italiana):

Arriva un Oni
Arriva un Oni col suo fuoco fatuo
Chi è il bambino che non vuole andare a dormire?
Chi è il bambino che piange sempre?
Verrai mangiato dall’Oni se non fai il bravo…

Gli Oni, che tanta importanza rivestono nell’immaginario nipponico, di tanto in tanto fanno capolino nei manga: il personaggio più famoso e simpatico a essi ispirato è con ogni probabilità Lum, protagonista di Uruseiyatsura (fumetto creato da Rumiko Takahashi), che in Italia conosciamo come “Lamù” per via della nota serie televisiva a lei dedicata. Un altro protagonista che come Soko Kiryu scopre di essere suo malgrado un Oni è Jiro Shutendo, da Shutendoji di Go Nagai, mentre il meno noto Onikirimaru (uno shounen manga pubblicato in Italia e poi interrotto nel 1997 col titolo di “Slayer”) di Kei Kusunoki è un essere per metà umano e per metà Oni che per conquistare una natura del tutto umana deve eliminare tutti gli Oni esistenti sulla Terra. Per farlo usa una spada da cui egli stesso prende il nome: Onikirimaru (“La cacciatrice di Oni”); interessante è osservare come in questo manga siano gli esseri umani (in particolare le donne) a trasformarsi in Oni, quando non riescono a vincere le loro debolezze e la loro negatività. Infine, di recente in Italia la Coconino Press ha pubblicato Kisotengaku di Kazumasa Takayama, in tre volumi: qui gli antichi Oni tornano alla ribalta in una storia profonda e suggestiva.
Soryu, Byakko, Genbu e Suzaku
Questi quattro nomi riferiscono a elementi di mitologia cinese, e per la precisione ai quattro domini celesti:
Soryu (o anche Seiryu): raffigurato come un maestoso drago azzurro, rappresenta la guerra e governa l’Est.
Byakko: raffigurato come una tigre bianca, rappresenta la vegetazione e governa l’Ovest.
Genbu: raffigurato come una tartaruga in coppia con un serpente, rappresenta la strategia militare e governa il Nord.
Suzaku: raffigurato come una fenice, rappresenta l’amore e governa il Sud.
Chie Shinohara utilizza questi miti intrecciandoli con quello della Kimon, o “famiglia degli Oni”: come spiegato nel quarto volume del “sigillo”, in passato c’era un’unica famiglia di Oni in Giappone, suddivisa nelle quattro famiglie minori dell’Est, Ovest, Sud e Nord. I capi delle famiglie prendono i nomi dei domini celesti, quasi a simbolizzare i loro grandi poteri.
La mitologia cinese risulta piuttosto gettonata nel mondo dei manga, essendo ripresa in diversi titoli: per esempio in Dark Angel di Kya Asamiya, dove il protagonista, Dark, è capo del clan dei Suzaku. Ma anche il famoso Fushigi Yuugi (pubblicato in Italia sempre da Panini Comics) utilizza la stessa tematica: la protagonista, Miaka, è la sacerdotessa di Suzaku, mentre la sua amica-nemica, Yui, è sacerdotessa di Seiryu.

Nel terzo numero del Sigillo le vicende di Soko e Akira si svolgono a Kinasa, nella prefettura nord di Nagano. Kinasa -famosa per la sua valle e per la bellezza dei paesaggi naturali- è realmente esistente in Giappone, così come realmente esistente è la leggenda -ripresa dalla Shinohara- degli Oni e del trasferimento della capitale. Come riportato dai libri di storia giapponese, l’antica Minase -attuale Kinasa- venne scelta dall’imperatore Tenmu nel 7o secolo a.C. come nuova sede per la capitale che all’epoca si trovava ad Asuka (odierna Nara). Ma gli Oni che risiedevano a Minase, scontenti della decisione dell’imperatore che li avrebbe costretti a lasciare la loro casa, in una sola notte costruirono una montagna attorno al luogo per ostruirne il passaggio: Ichiyasan (“montagna di una notte”). L’imperatore ordinò perciò a un suo Shogun che i demoni di Minase fossero sterminati (secondo la Shinohara furono gli abitanti del luogo a sterminare i demoni: probabilmente una variante); una volta accaduto ciò, Minase divenne “Kinasa”: “villaggio senza Oni”, esattamente come narrato a pag. 19 nel terzo volume del “sigillo”. Kinasa, a ogni modo, è ricca di altre leggende sugli Oni: vi si narra per esempio che una donna mutata in Oni dopo essersi trasferita nella valle venne subito allontanata dal posto.

Considerazioni
Il sigillo azzurro è un’opera tutt’altro che disprezzabile, e i motivi sono molteplici: è il primo shoujo horror a giungere nel nostro paese (tecnicamente lo sarebbe Vampire Princess Miyu, ma chi scrive trova che l’opera di Miyu pubblicata in Italia sia meglio inquadrabile nel genere “azione”), ed è anche la prima opera pubblicata in Italia di Chie Shinohara, autrice del longseller Anatolia Story.

Sebbene non possa essere definito l’opera migliore della Shinohara, il “sigillo” si segnala per la grafica funzionale al testo e per l’atmosfera oscura e sotterranea necessaria alla trama. I momenti migliori del manga sono l’incipit e la fine, praticamente i primi e gli ultimi volumi: lo sviluppo, purtroppo, non è al meglio, ruotando troppo su scioglimenti banali e su personaggi palesemente introdotti per allungare la storia senza che ce ne sia necessità (il personaggio di Ryo è tra questi).

Nonostante ciò, chi scrive ritiene la pubblicazione del “sigillo” estremamente importante e significativa ai fini della comprensione degli shoujo manga, anche se è essenziale che l’appassionato non identifichi *tutti* gli shoujo manga horror con opere come “il sigillo”, che mescolano alle tematiche horror motivi e meccanismi tipici del genere rosa.

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