Recensione Manga – Suzue Miuchi Best Works di Suzue Miuchi

A cura di Daduska (storia), YueLung (review), Marianeve (volume 6), Emy (immagini) e Martina (info)

Titolo giapponese: Miuchi Suzue Kessakushuu
Trad.: I capolavori di Suzue Miuchi
Titolo italiano: Suzue Miuchi Best Works
Autrice: MIUCHI Suzue
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone :: 
Casa editrice: Hakusensha
Volumi: 14
Anni di pubblicazione: 1995 – 2003
Collana: Hakusensha Bunko
Numero di pagine per volume: 300 circa
Nota: la collana contiene storie brevi realizzate tra la fine degli anni Sessanta e la prima metà degli anni Ottanta, precedentemente pubblicate in versione tankoubon da Hakusensha o altri editori come Shueisha e Kodansha. La raccolta NON contempla tutte le storie brevi di Suzue Miuchi, in quanto esistono almeno una trentina di storie non raccolte in Giappone nella collana Suzue Miuchi Kessakushuu, perciò potrebbero uscire, in futuro, altri volumi di questa raccolta.

:: Il manga in Italia :: 
Casa editrice: Star Comics (Orion)
Numero di volumi: 13, interrotto
Inizio pubblicazione: Aprile 2005
Periodicità: mensile fino a Ottobre ’05, bimestrale da Dicembre ’05
Distribuzione: fumetteria e negozi online
Senso di lettura: orientale
Prezzo: 4,20 euro, 190 pp.

06_new :: Award :: 
Nel 1982 La principessa demone (Youkihiden), contenuto nel primo volume di questa raccolta, ha ricevuto il 6° Kodansha Manga Award (categoria shoujo manga).

Opere contenute nell’edizione italiana in 13 volumi (corrispondenti ai primi 8 volumi giapponesi) 

-Volume 1: La principessa demone (Youkihiden, 1981)
-Volume 2: L’ombra bianca (Shiroi kageboshi, 1975); Le fiamme verdi (Midori no honoo, 1973)
-Volume 3: L’impero di Saint Alice (Saint Alice no teikoku, 1976); Dynamite Milk Pie (Id.,1982)
-Volume 4: Dynamite Milk Pie (1982); Melodia per due (Gin’iro no duetto, 1970); Il cavaliere del giglio bianco (Shirayuri no kishi, 1974)
-Volume 5: Il cavaliere del giglio bianco (Shirayuri no kishi, 1974); La regina di Amaranth (Amaranth no Joou, 1972)
-Volume 6: La regina di Amaranth (Amaranth no Joou, 1972); La tragedia del tredicesimo mese (Juusangatsu no higeki, 1971)
-Volume 7: Le tenebre dorate ci guardano (Kiniro no yami ga Miteiru); I girasoli d’inverno (Fuyu no himawari, 1975); Il cavaliere di Pollyanna (Pollyanna no kishi, 1974)
-Volume 8: La principessa Alessandra (Oujo Alexandra 1977); Il ghiacciaio del non ritorno (Kaerazaru hyoga, 1975)
-Volume 9: Maria tra le fiamme (Honoo no Maria, 1972); Sogno di una notte di mezza estate (Manatsu no yoru no yume, 1972); La battaglia dell’arcobaleno (Niji no ikusa, 1976)
-Volume 10: Il suono della neve (Yuki no Oto. 1973); Un giorno di neve (Yuki no hi 1975); Il vento che si voltò indietro (Furimuita kaze 1973).
-Volume 11: Miracolo di Natale (Kurisumasu no kiseki 1975); La strega Media (Majo Media 1975).
-Volume 12: La tomba della bambola (Ningyo no haka, 1973); Il testamento di Victoria (Victoria no Isho, 1971); La maledizione del giglio nero (Kuroyuri no Keizu, 1977).
-Volume 13: Diecimila anni dell’arcipelago giapponese (Snihou Rettou Ichimannen, 1979).

Ecco i racconti compresi nei volumi giapponesi dal nono in poi:

Nono Volume originale
Moeru Niji (L’arcobaleno ardente)
Giulietta no Arashi (La tempesta di Giulietta)
Dorobou shinderera (Cinderella ladra)

Decimo Volume originale
Kujaku-iro no Kanaria (Il canarino dai colori del pavone)
Subarashiki isan (La meravigliosa eredità)
Pooryushika poore (Polyushka Pol’e)
Shaarokku hoomuzu no himago no bouken “Biinasu no himitsu” (Le avventure della bisnipote di Sherlock Holmes: il segreto di Venere)

Undicesimo Volume originale
Bara Monogatari (Storia delle rose)
Kiiroi kaizokusen (La nave del pirata giallo)
Erika kaze no naka o iku (Erika avanza nel vento)
Erika akai tsumujikaze (Erika la rossa tempesta)
Itoshi no kimi romio wa onna (Il mio adorato Romeo è una ragazza)

Dodicesimo volume e tredicesimo volume
Harukanaru kaze to hikari (Il vento e la luce lontani: si tratta di una serie di tre tankoubon)

Quattordicesimo Volume
Akai megami (La dea Rossa)
Naporeon to watashi (Io e Napoleone)
Mizuiro no marii (Mary del color dell’acqua)
Ojousan wa genshijin (La signorina viene da un’età primitiva)
Sofii no ningyou-geki (Lo spettacolo dei pupazzi di Sophie)
Tanabata (id.)
Erizabesu no taiyou (Il sole di Elisabeth)
Nao wa hikari no naka de (Nao è sotto i riflettori)
Runa no kyuujitu (Le vacanze di Runa)

Glass no Kamen

Introduzione
Quanti di voi conoscono o hanno già sentito parlare di Miuchi sensei?

Se si è appassionati di manga credo sia impossibile non conoscere questa disegnatrice che in patria si è giustamente accaparrata il soprannome di “penna lenta” proprio per la lentezza con cui disegna i suoi manga.

Sicuramente l’opera che l’ha resa nota al pubblico è Glass no kamen, la Maschera di vetro o come è stato proposto in Italia “Il grande sogno di Maya”.

Ma pochi conoscono quest’autrice sotto altri aspetti, eppure è una mangaka ricca di creatività che ha dato vita a numerose short stories che attualmente sono pubblicate in Italia dalla Orion Edizioni sotto il titolo di “Suzue Miuchi Best Works”.
Proprio così, si tratta di una raccolta di tutte le storie brevi da lei disegnate nel corso della sua lunga carriera. Un’antologia imperdibile per gli appassionati o per chi ancora non la conosce, l’occasione di scoprire quest’artista dalle “mille maschere”.

VOLUME 1

La principessa demone (Youkihiden)
Vincitore nel 1982 del Kodansha Award
Nel primo numero della serie veniamo catapultati in una storia dalle sfumature horror che ha per protagonista una ragazza di nome Tsubasa Akimoto. Tutto ebbe inizio il giorno in cui decise di accompagnare la sua migliore amica Tako a comprare un regalo per la mamma.
Le due ragazze presero la metropolitana ed entrarono in un grande magazzino che si trovava nei pressi dell’uscita, quello fu il momento esatto in cui tutto cominciò.

Comprato il regalo presero l’ascensore per andarsene ma per errore si ritrovarono all’ottavo piano in cui al momento si trovava una mostra di bambole. Le due ragazze decisero di entrare a visitarla, ma ben presto si accorsero che le bambole erano davvero molto strane, alcune avevano le rughe, altre capelli bianchi, altre ancora dei nei e soprattutto cosa era quel tintinnio che ogni tanto si sentiva?
Spaventate decisero di lasciare la mostra ma inavvertitamente Tako aveva dimenticato la borsa per cui volle tornare per riprenderla mentre Tsubasa la aspettava.

Trascorsa un’ora e mezza Tsubasa iniziò a preoccuparsi per la sua amica e fece di tutto per trovarla. Alla fine pensando che fosse tornata a casa decise di fare lo stesso anche lei e andando a prendere la metropolitana vide vicino ai treni il ragazzo biondo che tanto l’aveva colpita all’arrivo e che non si era mai mosso dal suo posto.
A notte fonda Tsubasa venne svegliata dai genitori di Tako che cercavano disperatamente la figlia che non era ancora tornata a casa e dopo cinque giorni di ricerche finalmente si ebbero sue notizie, Tako era morta, investita dalla metropolitana! Ma la cosa più strana era il fatto che le mancasse una ciocca di capelli. che i suoi vestiti fossero ridotti a brandelli e che la ragazza fosse a piedi nudi.

Tsubasa non riusciva a rassegnarsi nel non sapere cosa fosse successo alla sua amica, per cui decise di tornare alla stazione della metropolitana e fu allora che rivide il ragazzo biondo incontrato giorni prima… ma che scoperta sapere che il giovane, che si chiamava Hisahide Kuyo, era cieco! Erede di una facoltosa famiglia, era dotato di poteri medianici e insieme al suo tutore Kuramoto stava svolgendo delle indagini perché avevano sentito che nei pressi di quella metropolitana sotterranea si aggirava un fantasma.

Ma la nostra testarda eroina era fermamente decisa a scoprire la verità sulla sorte della sua migliore amica, per cui fece ritorno ai grandi magazzini insieme a una compagna di scuola e fu allora che sentì degli strani discorsi su una principessa demone.
Le due ragazze decisero di nascondersi e aspettare l’orario di chiusura del magazzino per poter rimanere dentro e fare delle ricerche più approfondite, fu così che videro uno strano corteo muoversi per prendere la metropolitana e scendere a una stazione chiamata Miyanouchi dove era in corso una festa con le persone che ricordavano le bambole della mostra. Miracolosamente le due ragazze riuscirono a non farsi prendere benché fossero state scoperte e poterono tornare a casa.

Però ben presto si accorsero di essere minacciate dai sudditi della principessa demone che cercavano in ogni modo di far loro del male e per questo Tsubasa decise di rivolgersi a Kuyo perchè la aiutasse. Fu allora che scoprì tutta la verità sulla principessa e sulla famiglia del bellissimo ragazzo biondo, una storia fatta di demoni e poteri…

VOLUME 2

Nel secondo volume trovano posto ben due storie: “L’ombra bianca” e “Le fiamme verdi”.

L’ombra bianca

La prima storia parla di una ragazza di nome Suzuko che si trasferisce in una nuova scuola. Accorgendosi che nella sua classe c’è un banco che giorno dopo giorno rimane vuoto, decide di sedersi lì, ma inizia a stare male e non riesce a comprenderne il motivo fino a quando non si accorge che in quel banco si siede un fantasma.

Benché sia riluttante e tema di non essere creduta, Suzuko ne parla con le altre compagne e a quel punto scopre che effettivamente cinque anni prima una studentessa era morta esattamente seduta a quel banco.
Allora decidono di fare una seduta spiritica grazie all’aiuto di Teruko, studentessa di un’altra classe, scoprendo così che il fantasma si chiama Sayoko, morta a diciassette anni. Ella adesso vuole che Suzuko diventi sua amica e stia sempre con lei. Per far sì che questo accada inizia ad allontanare le altre ragazze da lei e persino la stessa Teruko rischia di perdere la vita in un inspiegabile incendio a casa sua.

Ma Suzuko vuole vivere, per cui si rivolge a un medium che le spiega che lei, e solo lei, può sconfiggere lo spirito di Sayoko con la sua forza di volontà. Nello stesso giorno in cui Sayoko è morta, Suzuko si deve sedere al suo banco e ora dopo ora cercare di combattere il fantasma della ragazza…

Le fiamme verdi

La seconda storia tratta invece di Carol che un giorno parte per andare a trovare la sorella Isabella sposatasi sei anni fa contro il volere del padre e trasferitasi nella città natale del marito, che si trova in pieno deserto.

Giunge a destinazione grazie al passaggio di Leon, un ragazzo che porta i viveri una volta al mese con il suo camion. La prima cosa che nota è che gli altri abitanti del villaggio la guardano con occhi strani e la sua amata sorella non è come se la ricordava ma sembra molto sofferente.
Scopre anche di avere un nipotino e una cognata ma il marito della sua amata sorella non le riserva certo una calda accoglienza, anzi sembra molto infastidito dal suo arrivo. E la sabbia entra e si deposita in tutta la casa, si trova nel cibo, nel bagno e sui vestiti.
Incuriosita da questi fenomeni apre la finestra per guardare meglio e in lontananza, proprio all’orizzonte, nota una striscia verde scuro che richiama la sua attenzione e che le sembra essere una foresta. Il nipotino la porta in giro per la città e con sgomento Carol scopre che la sabbia ricopre molte abitazioni rendendole inagibili, nei pressi dell’ospedale sente cantare una ninna nanna e poiché il suo cappello è volato oltre il muro di cinta decide di scavalcare per riprenderlo. Vede così che la ninna nanna è cantata da un’anziana signora che tutti conoscono come nonna Wilma e che sta molto male, assistendo così anche al suo pranzo: solo un secchio pieno d’acqua!

Beniamino della città è Harold, rampollo della famiglia più ricca e per questo molto ricercato. Carol lo vede per la prima volta in chiesa e proprio nello stesso giorno sente gli uomini ancora radunati dopo la funzione religiosa fare degli strani discorsi sulla foresta.

La cognata Selma intanto è al settimo cielo perché il bel Harold l’ha invitata a una festa alla quale la stessa Carol è stata pregata di partecipare.

Nel bel mezzo della festa una montagna di sabbia irrompe nella sala travolgendo le persone tra cui Selma che viene prontamente soccorsa e mentre la ragazza se ne prende cura Harold inizia a parlare della situazione della città. L’unica protezione che esiste è proprio quella foresta che Carol aveva intravisto giorni prima…

VOLUME 6

Juusan Gatsu no Higeki (La tragedia del tredicesimo mese)

Mary è una ragazzina allegra e piena di vita che, dopo la morte della madre, prende a studiare nel collegio San Rosacroce per decisione del padre, un attore molto famoso. Il collegio è diretto da un gruppo di suore e Mary è colpita dal loro sguardo duro e assente. Ma la severità delle religiose e le loro rigide regole sono ancora più scioccanti: le suore controllano le sue valige, le strappano dai capelli i fermagli a fiore e la privano di tutto ciò che per loro è superfluo. L’unico ornamento è una spilla a forma di rosa (tutte le studentesse l’hanno avuta dalle suore). L’impatto con le compagne è ancora più spaventoso perché, alzando lo sguardo su di loro, Mary ha l’impressione di vedere tante teste di manichini.

Nel collegio vi è solo silenzio. Non ci sono risate e nemmeno canti ed anche quando giocano a palla le ragazze lo fanno prive di vita. Solo una ragazzina, Deborah, mostra di essere come Mary e le due fanno subito amicizia. La nuova amica le mostra l’intero collegio e durante questa visita scoprono un corridoio bloccato da un cancello. Dopo aver assistito alla punizione di una compagna (viene frustata da una suora pubblicamente), Mary rimpiange sempre di più di essere entrata in quell’orribile posto. Un giorno però, vicino alla cancellata che la separa dal mondo esterno, conosce un ragazzo di nome Carlos. I due fanno amicizia ma vengono interrotti dal guardiano che lo caccia via. Una sera tutte le allieve sono riunite per una processione che si conclude in una sala sotterranea.

È l’inizio di un rito che sconvolge la ragazza: la madre superiora prende un gatto nero e lo decapita sull’altare; poi Mary viene battezzata con un graffio sulla fronte: il graffio la fa sanguinare. Il Natale si avvicina e Mary mostra tutta la sua euforia per questa festività; la cosa irrita le suore che, non appena le vedono al collo il crocifisso, iniziano a pestarla a sangue. La superiora calpesta il crocifisso e costringe anche Mary a fare lo stesso (in pratica le afferrano il piede e lo sbattono sulla croce). Ancora sconvolta (il crocifisso era un dono della mamma) la ragazza va a piangere vicino al cancello e rivede Carlos: il giovane. aspirante regista, le consegna una telecamera.

Durante le lezioni Mary comincia a insospettirsi sullo strano collegio e inizia le sue ricerche tra i libri della biblioteca. Quel che le risulta chiaro è che le suore sono le adoratrici di Lucifero e i loro sono riti satanici. In compagnia di Debora, Mary va nella sala sotterranea e alza la grossa tenda dietro l’altare dove scoprono una gigantesca statua del diavolo. Le due ritornano nella stanza ma Debora è terrorizzata. Una sera si ripete la processione ma, quando giungono nei pressi dell’altare, Debora è colta dal panico e comincia a urlare. Le suore la trascinano via con la forza. Qualche giorno dopo si sparge la voce che la ragazza è morta (Mary vede le suore trasportare una lettiga con il cadavere coperto da un telo). Durante la notte decide di vedere nella bara della morta: il cadavere ha la testa mozzata. Per vendicare la morte dell’amica e per smascherare le suore, la ragazza inizia a riprendere con la telecamera tutto ciò che potrebbe servirle. Qualche sera dopo molte macchine lussuose arrivano al collegio. Mary vede delle donne incappucciate che si dirigono nella sala segreta e le segue per riprenderle: le donne sono tutte ricche signore che si vantano delle azioni più crudeli; tutte loro sono uscite dalla scuola San Rosacroce. Poi si svolge il rito e questa volta la superiora decapita una bambina del collegio (c’è da dire che la poverina era perfettamente cosciente). Mary viene scoperta ma riesce a nascondere il nastro con le riprese, poi le suore la conducono in una cella sotterranea. Ancora terrore per Mary che in quei posti lugubri si ritrova faccia a faccia con un mostro dalle vaghe sembianze umane. La giovane viene salvata dalle suore e portata al cospetto del padre che è li per presentarle la sua nuova fidanzata, Rachel Hull…

Considerazioni
È difficile dare un giudizio “globale” a una collana che propone storie brevi, soprattutto in questo caso. Nei Best Works infatti, sono riunite storie disegnate in diversi periodi della carriera di Miuchi-sensei, che prendono vita dalla fine degli anni Sessanta alla prima metà degli anni Ottanta. Storie che spaziano nei generi più disparati, dall’ horror al fantasy, dallo storico alla commedia picaresca.

L’unica cosa veramente “comune” a queste storie brevi è la grande abilità e poliedricità dell’autrice, che anche nei suoi lavori più acerbi dimostra una grande capacità narrativa e soprattutto il grande dono di saper creare atmosfere pittoresche e dense di emozioni. I disegni sono sempre perfetti, di uno squisito classicismo.
In definitiva, leggere queste storie è quasi un atto dovuto verso quella grande autrice che è Suzue Miuchi.

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