Recensione Manga – RG Veda di CLAMP

A cura di Ashura 99901 (testi) ed Emy (anime, immagini, grafica)

Titolo originale: RG VEDA
Autrici: CLAMP
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone :: 
Casa editrice: Shinshokan
Numero di volumi: 10 -concluso
Anni di pubblicazione: 1990-1996
Rivista di pubblicazione: Wings
Artbook: “Hiten Muma”, pubblicato nel 1992 da Shinshokan. Alla serie sono riconducibili anche due drama CD.

:: Il manga in Italia :: 

:: Prima edizione ::
Casa editrice: Panini Comics
Numero di volumi: 20 -concluso
Inizio pubblicazione: Aprile 1999
Ritmo di serializzazione: mensile
Senso di lettura: occidentale
Distribuzione: edicola e fumetteria
Collana: Manga Dream, prezzo: £ 3.500

:: Seconda edizione ::
Casa editrice: Magic Press
Numero di volumi: 10 -concluso
Pubblicato a partire da: Giugno 2009
Prezzo: 5,90€, solo per fumetteria.

Storia

Primo Volume

Al tempo della creazione gli umani vivevano in pace perenne, in un mondo puro e incontaminato, sotto la guida dell’imperatore celeste, la più potente delle divinità che governavano cielo e terra.
Anche il clan degli Ashura, composto dai più abili guerrieri, aveva cessato di combattere da tempo immemorabile. L’unico compito rimastogli era quello di conservare la stabilità del regno, sigillando nel loro mondo di tenebra i demoni che si presentavano lungo le frontiere.
Un comandante militare si distinse per la sua particolare abilità e ferocia nel compiere questa missione. Il suo nome era Taishaku, dio del tuono. Trecento anni prima decise di sovvertire l’ordine di questo mondo perfetto, guidando i suoi seguaci alla rivolta. Dopo aver sconfitto Ashura-o, verso il quale aveva sempre dimostrato un sentimento di profonda rivalità, e sterminato tutto il suo clan, decapitò l’imperatore celeste prendendone il posto.
Passano i secoli e la profetessa Kuyo, che si è sempre rifiutata di servire Taishakuten, fuggendo dal palazzo imperiale, riesce a mantener fede a un’antica promessa rivelando a Yasha-o, capo dell’omonimo clan degli Yasha, il destino che gli astri hanno in serbo per lui.
“Sei stelle cadranno… sei stelle oscure che si ribelleranno contro il cielo. Voi sarete l’iniziatore di un destino ormai tessuto… Voi stesso dovrete crescere un bimbo… che vi sarà indicato dalla sua dinastia ormai estinta. Insieme a questo bambino voi partirete. Egli sarà incapace di scegliere tra il bene e il male, ma saprà volgere la ruota del destino del Regno Celeste. Le sei sorelle riunite decideranno la sorte dei cieli… Ci sarà però un essere sceso nella dimora dell’Oscurità che potrà controllare il corso degli astri. Egli manipolerà le stelle oscure assieme alle stelle divine… Quell’essere, nemmeno nella mia costellazione può essere identificato… La fiamma sfolgorante che voi alleverete ridurrà in cenere le forze del male. Assieme le stelle si imporranno su tutti. E sarà impossibile trattenerle. Infine… Voi diventerete la distruzione che annienterà il cielo.”
Yasha-o, grazie al potere della sua spada Yama, riesce a trovare e spezzare il sigillo magico a protezione del piccolo Ashura nella foresta di Maya e decide di portarlo con sé, pur sapendo che, secondo le parole di Kuyo, il bambino è destinato fin dalla nascita a ucciderlo.
Rientrato al suo villaggio per fronteggiare un attacco di demoni, assiste alla sorprendente crescita di Ashura e alla diffidenza che presto dilaga verso di lui. D’altronde ha orecchie a punta e occhi dorati, caratteristiche somatiche inconfondibili che ne determinano la stirpe e sono presagio di sventura.
Sembra che solo Yama sia in grado di infrangere le barriere che si ergono a protezione del bimbo. Questa spada fu donata, tanto tempo fa, al clan degli Yasha in un momento di estrema difficoltà, da un misterioso essere dalle ali nere sceso dal cielo, per essere passata di generazione in generazione alla persona più forte del clan.
Arriva al villaggio anche uno strano individuo, Kujaku, che sembra sapere tutto di loro e della profezia. Le sue pupille viola indicano l’appartenenza alla razza dei demoni; ma allora come ha fatto a superare la barriera protettiva degli Yasha? Dopo aver scherzato col piccolo Ashura e lasciato Yasha-o con qualche avvertimento, improvvisamente scompare.
Yasha-o decide così di fare ritorno da Kuyo per cercare di scoprire qualcosa di più sul loro futuro.
Purtroppo la profetessa è stata trovata e uccisa da Bishamonten, spietato generale del nord, inviato sulle loro tracce da Taishakuten.
Intuendo i piani dell’imperatore celeste, Ashura e Yasha-o cercano di rientrare velocemente al villaggio, ma è troppo tardi: anche l’ultimo sopravvissuto muore maledicendo la venuta di Ashura. Il bimbo piange per il dolore e i sensi di colpa. Nonostante la sua giovanissima età, comincia a comprendere e a sentire il peso del suo doloroso destino.
Ora Ashura e Yasha-o sono soli, unici sopravvissuti delle loro stirpe, ma più decisi che mai a intraprendere il tortuoso viaggio alla ricerca delle sei stelle. Sul loro cammino incontreranno Gigei, dolce e vivace ballerina di una compagnia itinerante, in viaggio verso la capitale dove, essendo la più brava danzatrice dell’anno, si deve esibire alla vigilia della ‘festa delle stelle’.
Innamorata di Yasha-o da quando lo vide alla festa di sei anni prima, si affeziona subito al piccolo Ashura che vede in lei quella madre che non ha mai conosciuto. Questa coraggiosa ragazza vorrebbe seguirli nel loro viaggio ma, scoperta e circondata dai soldati imperiali, sarà disposta a sacrificare la sua vita pur di non tradirli.
In realtà la vera madre di Ashura è ancora in vita. Si tratta dell’imperatrice Sashi. Pur essendo stata la moglie di Ashura-o e la sacerdotessa del clan, ebbe una relazione con Taishaku, e divenne la traditrice che distrusse gli Ashura. Quando si accorse che uno dei suoi due gemelli aveva nelle proprie vene il sangue degli Ashura tentò lei stessa di ucciderlo.
Il nostro piccolo protagonista non sa niente di tutto questo e desidera solamente poter rincontrare al più presto la sua mamma e la sua amica Gigei. Decide quindi di dirigersi con Yasha-o verso il palazzo imperiale di Zenmi.
“Era destino che Ashura e Yasha si incontrassero. Le sei stelle si raduneranno… Il male di questo mondo sarà ridotto in cenere da fiamme sfolgoranti… oppure sarà il mondo che diventerà un inferno bruciante? Sei stelle contro l’imperatore celeste… la ruota del destino è nelle mani di Ashura! Da che parte avrà cominciato a girare?!”

Considerazioni
RG Veda (letto “Rig Veda”) è di sicuro uno dei manga più famosi e meglio riusciti del gruppo Clamp.
Risulta quasi incredibile pensare che sia la loro prima opera di ampio respiro, vista l’originalità e la complessità della trama, nonché l’alta qualità delle tavole.
Caratterizzato da un’atmosfera epica e grandiosa, sapientemente evocata dalle autrici, questo manga trae spunto per la sua ambientazione dal più antico documento esistente della letteratura indiana, il “Rig Veda” appunto, composto attorno al X o XII secolo a.C. e strutturato come una raccolta di inni alle divinità.
Le Clamp rielaborano sapientemente questo sistema mitologico fondendo elementi della tradizione cinese e giapponese, una buona dose di mistero, spettacolari ed emozionanti combattimenti e sentimentalismo, dando origine a una storia intrigante e ricca di colpi di scena, che non mancherà di appassionarvi.
Gli Dei indiani vengono così trasformati in Dei-guerrieri nel Regno Celeste del Buddismo, perdendo in parte la loro natura divina. Anche se non sono più invincibili e nemmeno immortali, conservano comunque grandi poteri e una vita più longeva rispetto a quella degli esseri umani; caratteristiche che permettono alle autrici di creare numerosi personaggi forti e carismatici.
Gli elementi dominanti, che riconosciamo essere tra i temi più amati e ampiamente sfruttati dalle Clamp anche nelle opere successive (“X” in primis), sono la dualità dell’individuo e la predestinazione o, per meglio dire, lo scontrarsi con un destino avverso.
La sceneggiatura evita di cadere nel luogo comune della nitida distinzione tra bene e male. Partendo dal presupposto secondo cui nell’animo umano non esiste una netta demarcazione tra questi due elementi, e che ogni uomo è la somma di queste forze opposte finendo per oscillare tra l’una e l’altra; scopriamo che ciascun personaggio è animato dalle proprie motivazioni personali, spesso ambigue e contraddittorie come accade nella vita reale.
Raramente però questa caratterizzazione è tanto ben riuscita come nel caso di Ashura che racchiude in sé luce e ombra. Sarà il salvatore del mondo o il suo distruttore? Difficile vedere nella figura di questo piccolo bimbo un demone della distruzione, come l’etimologia del suo nome farebbe pensare. Inoltre la mancanza di un’identità sessuale precisa non fa che aumentate il mistero attorno a lui.
È importante precisare che Ashura è un essere asessuato e alla fine di questa bellissima storia ne scopriremo la ragione. In giapponese è possibile riferirsi a un individuo in forma neutra, senza specificarne il sesso, cosa che avviene nella versione originale dell’opera. Nella nostra lingua questo non è possibile, quindi la Planet Manga per la traduzione di questo fumetto si è avvalsa della convenzione che vede il maschile più forte del femminile e si riferisce ad Ashura come a un lui.
Nella versione italiana dei due OAV di RG Veda, invece, il fatto che venga considerato una ragazza è da attribuirsi a una “svista” degli adattatori (come se questa vicenda non fosse già abbastanza complicata senza aggiungere ulteriori elementi destabilizzanti!).
Tornando al manga, inizialmente la storia può apparire un po’ ostica per la grande quantità di personaggi e la complessità delle loro relazioni, ma rimane una lettura scorrevole, grazie a una sceneggiatura che ti catapulta subito nell’azione.
Le tavole dei combattimenti, dove i protagonisti si affrontano brandendo spade divine con cui riescono a incanalare i loro poteri, sono delle più spettacolari.
La bravissima Mokona Apapa ci mostra da subito il suo indubbio talento e la sua grande abilità nell’uso dei retini, dandoci l’illusione di percepire una vasta gamma di colori là dove in realtà di colore non vi è traccia. Nei volumi finali il suo tratto, già di livello sorprendente per delle autrici in erba, si fa ancora più maturo, sicuro e dettagliatissimo.
Avete mai scorto qualche volumetto di RG Veda in fumetteria o a qualche fiera? Non passano certo inosservati. Le Clamp usano colori molto carichi in quasi tutte le copertine e le illustrazioni legate a questo manga. L’opera originale conta 10 volumi che ci sono stati proposti nel 1999 in 20 uscite formato “sottiletta”. Almeno possiamo consolarci con la possibilità di ammirare anche le immagini a colori che in Giappone comparivano all’interno e sulle quali erano stampati il sommario e il testo della profezia di Kuyo. Planet Manga le ha utilizzate per la realizzazione delle copertine mancanti, ovvero per i numeri pari del fumetto. La più recente edizione Magic Press ripropone l’opera in dieci volumi, comprendendo tutte le copertine che sono state realizzate per questo titolo dalle autrici.
Da non perdere per tutti i fan delle Clamp e delle storie fantasy, RG Veda sarà in grado di conquistare ogni genere di lettore grazie alla commistione così sapientemente orchestrata tra avventura e romanticismo, tra drammaticità e dolcezza, dipanate lungo una trama oscura e avvincente, ricca di colpi di scena, con un finale imprevedibile, in puro stile Clamp.
Se vi è venuta almeno un po’ di curiosità e volete scoprire se la forza dei sentimenti, dell’amore, può cambiare il corso del destino, non vi resta che cominciare a leggere.

ANIME 

Soggetto originale: Nanase Ohkawa
Regia: Hiroyuki Ebata, Yoshimasa Ikegami
Character Design: Tetsuko Aoki, Kiichi Takaoka
Fondali: Yoji Nakaza
Durata: 90 min.
L’anime in VHS giunge in Italia nel lontano 1994 per la Polygram Video. La pellicola propone solo due degli episodi presenti nel manga, per cui chi si aspetta una storia con un inizio e una fine ben precisi rimarrà deluso, essendo forte l’impressione di assistere a due episodi di una serie televisiva senza poter vedere il seguito. Anche il disegno non raggiunge i fasti del manga, pur rappresentandone, però, un buon tentativo di imitazione. I due OAV sono presenti in un’unica VHS, per la durata totale di 90 minuti.
Il primo OAV è “Il castello di ghiaccio” e tratta l’episodio del demone Aizenmyo, narrato nel quarto volume originale del manga. Il gruppo di guerrieri formato da Ashura, Yasha, Karura, Ryu e Sohma vengono coinvolti nella vicenda di un demone che ha l’aspetto di una bellissima bambina: tale demone, in cerca di compagnia, non esita a fare prigioniero lo stesso Yasha. Sarà Ashura, facendo uso dei suoi poteri, a sconfiggerlo, ma ancora di più a vincere il demone sarà il forte legame tra Ashura e Yasha. Il secondo OAV, “Il castello di Zenmi”, è tratto invece dalla parte finale del manga e vede i nostri eroi confrontarsi con Taishakuten, nel tentativo di individuare la sesta e ultima stella che occorre per far avverare la profezia di Kuyo. Ashura in questa occasione conoscerà sua madre, la crudele Shashi, che non esiterà a manifestare le sue intenzioni di ucciderla. I nostri riescono ad allontanarsi dal castello illesi, e, individuata la sesta stella nella persona di Kendappa, presagiscono già la futura battaglia contro Taishakuten.
Come si evince da queste brevi sinossi, gli OAV costituiscono solo un assaggio della storia narrata nel manga, ed essendo tutto sommato nella media dell’epoca in quanto ad animazione e character design, questa versione animata risulta meglio consigliata ai soli fan delle CLAMP.
Una curiosità, come già detto nella recensione: Ashura negli OAV è indicato come donna, mentre nell’edizione italiana del manga si riferiscono a lui come ragazzo.

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