Recensione Manga – Himitsu – The Top Secret di Reiko Shimizu

A cura di Gardenia (testi) e Martina (grafica)

Titolo: Himitsu – The Top Secret
Trad.: Segreto – The Top Secret
Autrice: SHIMIZU Reiko
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone ::
Casa editrice: Hakusensha
Numero di volumi: 12 -concluso*
Anni di pubblicazione: 1999-2012
Rivista di serializzazione: Melody

*NOTA: nel 2012 in Giappone è iniziato un prequel intitolato Himitsu – Top Secret – Season 0

:: Il manga in Italia :: 
Titolo Italiano: Himitsu – The Top Secret
Casa editrice: Goen
Numero di volumi: 12, concluso
Pubblicato a partire da: Marzo 2016
Collana: Hanami Supplement
Distribuzione: edicola e fumetteria
Prezzo: 5,95 euro; dal n.5 6.95 euro.

06_new :: Award ::
Nel 2011 questo manga ha ricevuto l’Excellence Award al Japan Media Arts Festival (Manga Division).

:: L’anime ::
Anno di produzione: 2008
Casa di produzione: Madhouse
Regia: Hiroshi Aoyama
Numero di episodi: 26
Network: NTV
Colonna sonora: Yoshihisa Hirano

:: Il film  ::
Anno di produzione: 2017
Regista: Keishi Ohtomo
Sceneggiatura: Reiko Shimizu (manga), Izumi Takahashi
Attori: Tôma Ikuta, Masaki Okada, Chiaki Kuriyama

Storia
Il primo volume di quest’opera contiene due storie autoconclusive, ambientate in un futuro possibile, aventi come denominatore comune la possibilità di indagare su omicidi efferati tramite l’analisi delle esperienze vissute dalla vittima prima di morire. Utilizzando sofisticate tecnologie e avendo a disposizione l’encefalo del morto ancora intatto, attraverso stimoli elettrici si potrà infatti visualizzare, come in un film, tutta la vita dell’individuo, senza però poter udire voci e rumori.

Il primo caso riguarda nientemeno che la morte del Presidente degli USA, John B. Reed, politico, marito e padre esemplare, trovato assassinato proprio all’apice della carriera. La sezione investigativa decide di utilizzare la scansione MRI, il sofisticato metodo di analisi dell’encefalo, per la prima volta, e interpella Matthew Harvey, un giovane esperto nella lettura delle labbra, per “dare una voce” alle immagini senza sonoro contenute nel cervello del presidente, alla ricerca dell’assassino di un uomo così amato e integerrimo.

Le immagini immediatamente precedenti alla morte mostrano un ladro mascherato, probabilmente non consapevole dell’identità di John B. Reed, che accoltella il Presidente mentre questi si avventa contro di lui, per riprendersi il portadocumenti rubato. Il ladro fugge e il Presidente, agonizzante, non chiama la sicurezza, ma distrugge una foto in suo possesso, gettandola nell’oceano. Così l’attenzione del gruppo investigativo e dei media si sposta dall’omicidio al segreto del Presidente, a quella foto distrutta. Analizzando la vita del presidente, Kevin e i ricercatori scoprono la quotidianità di un uomo dalla consuetudine gentile, ferma, retta e quasi sacerdotale. Ma il segreto del presidente verrà presto alla luce, gettando un’inquietante ombra non sui sentimenti del morto, ma sui metodi investigativi, ormai in grado di violare il sacro confine delle emozioni umane. Perciò Kevin, scosso dall’interiorità violata del Presidente, comincia a riconsiderare il rapporto con la madre, ben più che filiale, divenuto ormai un segreto facilmente svelabile.

La seconda storia è ambientata alcuni anni dopo, quando il metodo di indagine tramite scansione MRI è diffuso in tutto il mondo, anche se con numerosi problemi di natura etica. In Giappone è venuta a crearsi la nona divisione di medicina legale, che si occupa di risolvere casi di omicidio tramite la scansione celebrale; il sovrintendente di questa élite sceltissima di investigatori è Maki, un bellissimo e incredibilmente giovane investigatore, uscito apparentemente indenne dalla visione dei crimini più efferati compiuti da uno spietato serial killer, a fronte di numerosi suicidi ed esaurimenti nervosi del resto dello staff. Aoki Ikkou, nuovo membro della squadra, arrivato a rimpiazzare un investigatore suicidatosi poco tempo prima, Suzuki Katsuhiro, comincia a lavorare su nove misteriosi suicidi, avvenuti tutti nel giorno del matrimonio dell’imperatore giapponese. I morti erano ragazzini cresciuti nello stesso orfanotrofio; ma cosa li ha spinti alla morte, nello stesso giorno, senza nessun chiaro denominatore comune? Con un senso di tensione e orrore sempre più palpabile, l’intrigo si svela e la verità viene a galla.
Aoki, ancora scosso dalle prime immagini cruente estratte dai cervelli dei suicidi, è fermamente intenzionato a scoprire ciò che contiene il cervello di Suzuki, l’agente morto suicida dopo aver visionato per intero il contenuto dell’encefalo di Kaniuma, lo spietato serial killer che pare implicato non solo con la serie dei presunti suicidi, ma anche con lo stesso sovrintendente Maki, che nasconde un terribile segreto, oltre che a una morbosa ossessione per Suzuki, a cui Aoki somiglia molto.

Considerazioni
Himitsu è un’opera da leggere. Mi sento di sbilanciarmi così tanto sin dalle prime righe perché ho potuto constatare personalmente quanto questo manga, nato e cresciuto con una sorte tutt’altro che felice, si avvicini sempre di più ad assomigliare a un capolavoro.

Nel 1999 Reiko Shimizu aveva appena finito la pubblicazione della sua opera più famosa, Kaguya Hime (“La principessa splendente”), serializzata per anni su “LaLa”, che le aveva dato indubbia fama e l’aveva consacrata come autrice dal tratto accattivante ma dai contenuti innovativi e lontani dagli standard tradizionali dello shoujo manga. Cominciò allora a creare il concept di Himitsu, dopo aver seguito uno speciale su “Discovery Channel” riguardante lo studio del cervello e delle tecnologie per svelarne i segreti. Inizialmente la storia doveva essere costituita da una serie di oneshot, dai protagonisti sempre diversi , aventi come elemento comune solo l’analisi dell’encefalo. La Shimizu cambia allora rivista, sempre rimanendo in casa Hakusensha; trasloca su “Melody”, contenitore dal target più adulto e dai contenuti più innovativi e meno commerciali, almeno rispetto a “LaLa”. La serializzazione della prima storia è piuttosto lunga e discontinua. Il fanclub di Reiko chiude i battenti, l’autrice rimane incinta e si ritrova a badare al nascituro e alla madre gravemente malata, vedendosi costretta a prendere una pausa lunga due anni. Ma la nostra mangaka non molla, e pian piano torna ad avere ritmi più spediti nella pubblicazione.

La seconda storia, risalente al 2001, vede come protagonisti Maki e Aoki; i due ottengono un notevole favore del pubblico, e divengono i protagonisti della serie, che cambia completamente; i casi sono sempre il punto di partenza delle storie, che ora però ruotano intorno al rapporto tra i due protagonisti e ai morbosi sentimenti che li uniscono; Maki vede in Aoki il collega che ha amato e ucciso, Aoki, pur essendo consapevole di ciò, non può più fare a meno di Maki.

Così la storia si evolve, come pure lo stile grafico. Il tratto della Shimizu, dai tempi di Kaguya Hime, si è fatto ancora più preciso, realistico ed essenziale. L’organizzazione delle tavole è studiatissima, con primi piani, dettagli e scorci inusuali. Le storie in cui si ritrovano invischiati i due detective sono orchestrate a opera d’arte, cruente, raccapriccianti, piene di disperazione e suspense, intrise di sentimenti dirompenti ma anche di una nota di speranza. La prima storia, in particolare, è un’opera a sé, ed è davvero una perla, per come l’autrice riesce a spiazzare il lettore e, nel contempo, a renderlo partecipe dei sentimenti dei personaggi.

C’è inoltre da rilevare che questo manga, soprattutto in Occidente, ha attirato le attenzioni degli amanti del genere boys love; indubbiamente la tematica omosessuale, anche se non sbandierata o volgarmente esibita, tinge più di una pagina di un’atmosfera passionale. Himitsu ha conquistato numerosi gruppi di appassionati di tutto il mondo, e se anche voi amate questo tipo di pubblicazioni, o avete apprezzato opere come Banana Fish di Akimi Yoshida (in cui questa tematica è presente), potreste trovare in questo manga una piacevolissima lettura di qualità.

A patto che siate maturi e abbiate uno stomaco forte, date una possibilità a quest’opera e state a vedere insieme a noi fin dove potrà arrivare la bravura dell’autrice.

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