Recensione Manga – Questo non è il mio corpo (Shibou to iu na no fuku wo kite) di Moyoco Anno

A cura di Yue Lung (review) e Martina (info e immagini)

Titolo originale: Shibou to iu na no fuku wo kite
Traduzione: Indossando un abito chiamato grasso
Autrice: ANNO Moyoco
Categoria: Josei

:: Il manga in Giappone ::

-Prima edizione:
Casa editrice: Shufu to seikatsusha
Numero di volumi: 1, concluso
Anno: 1997
Collana: Giga Comics

-Seconda edizione (Kanzenban)
Casa editrice: Shodensha
Numero di volumi: 1, concluso
Anno: 2002
Collana: Feel comics

:: Il manga in Italia ::
Titolo italiano: Questo non è il mio corpo
Editore: Kappa Edizioni
Numero di volumi: 1, concluso
Pubblicato nel mese di: Aprile 2006
Distribuzione: librerie, fumetterie, shop online
Formato: 264 pagg. circa, brossurato
Collana: Mangasan; prezzo: 9.50 euro

Storia
NOTA: il riassunto *non* comprende il finale.

“Un giorno ho cominciato a mettere su peso, e da allora non ho fatto altro che ingrassare. E come se indossassi uno spesso vestito di carne… che non posso mai togliermi. Se mangio mi sento bene. Finché posso mangiare è tutto a posto. Anche se tutto il resto va male”

Capitolo 1
Noko Hanazawa è una giovane office lady debole e grassa, che reagisce alle cose sgradevoli ingurgitando del cibo fino a che non ha la pancia piena. Sul posto di lavoro viene presa in giro per il fatto di essere soprappeso, sia da parte delle colleghe e “amiche” (fra le quali la bella e perfida Mayumi) che dalla parte dei colleghi (che non si fanno scrupoli a trattarla male e a chiamarla “cicciona”).
L’unico “punto fermo” di Noko è il suo ragazzo, Saito, con cui sta fin dai tempi del liceo (cosa che suscita invidia nelle colleghe, soprattutto in Mayumi che afferma che quest’ultimo è un bel ragazzo).
Un giorno, sulla via di casa, Noko crede di scorgere tra la folla Saito e Mayumi, la sua collega, e presa dal terrore corre a un supermercato e compra i più svariati cibi. In seguito, i suoi sospetti si fanno ancora più forti ricordando una frase sibillina poi subito smentita, detta dal suo ragazzo.
Noko si ingozza di cibo per non pensare a niente.

Capitolo 2
Il giorno dopo, Noko subisce una ramanzina dal capoufficio e presa dallo sconforto si chiude in uno dei gabinetti a mangiare. In quel momento entrano nei bagni le sue colleghe, fra cui Mayumi, che rivela di essere stata a letto con Saito. Noko rimane chiusa nei gabinetti senza la forza di reagire.
Il giorno dopo Saito va da Noko, e lei si tranquillizza pensando che se è venuto da lei significa che Mayumi aveva mentito. Saito non riesce ad avere un’erezione (sembra parecchio nervoso) ma Noko, amorevole, lo tranquillizza dicendogli che va a cucinare qualcosa. Lui la accusa di pensare solamente a mangiare, poi, dopo essersi scusato se ne va in malo modo. Noko rimane sconvolta. Pensa che se anche lo tradisce lei non può lamentarsi, perché Saito è un bel ragazzo e stanno insieme da otto anni, quindi deve avere pazienza. Una voce dentro di lei la incita a mangiare e lei lo fa piangendo ad alta voce.

Capitolo 3
Noko ha ormai la consapevolezza che Saito la tradisce. In ufficio il capo chiede a Noko di mandare un fax, ma Mayumi arrivando poco dopo si offre volontaria per mandarlo lei. Nell’ufficio si dice che abbia una tresca con uno della ditta a cui è indirizzato il fax. Noko è nervosa e si mette a mangiare rumorosamente uno snack venendo criticata dai colleghi. Noko pensa che Mayumi venga considerata migliore di lei solamente perché è bella e in linea. A un certo punto arriva il capo ufficio furioso e chiede a Noko che fine ha fatto il fax che doveva mandare. Noko dice che Mayumi si era offerta per mandarlo ma il capo non vuole sentire ragioni, visto che l’aveva chiesto a lei. Mayumi interviene e racconta al capo l’accaduto, riuscendo a spiegare la situazione e a calmarlo.
Ancora una volta Noko ne esce sconfitta e Mayumi vincitrice. Quest’ultima si scusa con Noko per l’accaduto e le chiede come sta il fidanzato. Noko in preda all’ira schiaffeggia Mayumi sotto gli occhi sconcertati dei colleghi d’ufficio e scappa. Correndo verso la casa di Saito si vede riflessa in una vetrina e si rende conto di essere veramente grassa. Saito non è in casa, e Noko si mette ad aspettarlo. Poi, l’idea che forse il ragazzo sia a casa di Mayumi le attraversa la testa.
Saito è infatti da Mayumi e sta dicendo a quest’ultima di non vedersi mai più, perché in quel periodo sta trascurando Noko e lui non vuole lasciarla. Mayumi accusa l’uomo del fatto che riesce a stare solamente con una ragazza debole e grassa come Noko, che non lo tradirà mai. Saito nega ma Mayumi lo beffeggia dicendogli che non ha il coraggio di lasciare quella poverina e che la sua è soltanto ipocrisia e pietà nei confronti di quest’ ultima. Suona il campanello. Saito fa per andarsene e aprendo la porta si ritrova davanti Noko . Saito le intima di andarsene con lui mentre Mayumi chiede a Noko per quanto tempo si farà mettere i piedi in testa, inoltre le rivela che il solo guardarla la irrita. E la chiama cicciona.

Capitolo 4
Noko continua ad arrivare in ritardo in ufficio e sono giorni che non sente Saito. Presa dalla disperazione e dalla voglia di sentire la voce di un uomo decide di chiamare un club di incontri telefonici, e qui parla con un certo Fujimoto che insiste nel volerla incontrare nonostante lei abbia espressamente rivelato a quest’ultimo di essere grassa. I due si incontrano e Noko scopre che Fujimoto è un uomo molto anziano. Lei propone di andare in un caffè ma quest’ultimo le impone di andare in un hotel. Il vecchio bavoso comincia a toccarla elogiandone le forme abbondanti ma Noko dice che il suo aspetto è la causa di tutti i suoi problemi e che vorrebbe diventare magra e bella. Il vecchio le chiede “pensi che se dimagrirai sarai felice?” Noko risponde che lo sarebbe sicuramente più di adesso. La mattina dopo Noko trova un biglietto di Fujimoto e una busta con molti soldi. Il biglietto dice: usali pure per comprare della roba buona da mangiare oppure per dimagrire.

Capitolo 5
Noko decide di mettere gli ottantanovemila yen di Fujimoto da parte, trovandosi impossibilitata a restituirglieli. La mattina, nello spogliatoio femminile dell’ ufficio, le sue colleghe parlano di biancheria e Noko viene presa in giro da Mayumi per il reggiseno logoro che indossa in quel momento. Noko presa dalla rabbia comincia a prendere a calci gli armadietti delle amiche: lei è grassa e non riesce a trovare biancheria carina, e non può risparmiare sul cibo per comprarsi vestiti carini come fanno le perfide colleghe. Tanto per cambiare il capo ufficio fa a Noko una predica e le dice che è meglio se lascia il lavoro. Durante la pausa pranzo Noko viene raggiunta da Tabata, una collega non proprio bellissima e vittima anch’essa delle angherie delle colleghe. Tabata si siede vicino a lei e le chiede se è a dieta. Secondo Tabata il motivo per cui Noko è ingrassata è lo stress, e questo stress e causato dalle sue compagne d’ufficio. Per Tabata certe persone sono “marce dentro” e consiglia a Noko di smettere di frequentarle, in questo modo, ritroverebbe il suo equilibrio psicofisico e dimagrirebbe naturalmente. Noko in effetti si rende conto che buona parte dei suoi problemi è dovuta proprio a Mayumi. Alla fine del lavoro torna negli spogliatoi e qui trova le colleghe e la signora delle pulizie ad aspettarla. Quest’ultima infatti ha visto Noko mentre sfogava la sua rabbia contro gli armadietti. Le colleghe chiedono a Noko cosa le sta succedendo e perché negli ultimi tempi sembra impazzita. Mayumi dice a Noko che non vogliono farle del male, e che quella mattina voleva essere solo gentile con lei, consigliandole di comprare biancheria carina e di non mangiare fino a diventare una cicciona.
Noko, una volta arrivata a casa prende i soldi di Fujimoto, e decide di chiamare un centro per dimagrire.

Capitolo 6
Noko alla fine chiama il centro ma a metà conversazione riaggancia la cornetta. Ha paura e Saito le manca da morire. Si mette a ingozzarsi di cibo ripromettendosi che quella sarà l’ ultima volta: deve dimagrire e diventare bella se rivuole Saito indietro.
Intanto la scena si sposta su quest’ ultimo che sta tornando da lavoro. Un suo collega gli propone di fare Scuba Diving e gli dice di portare anche la sua fidanzata. Saito dice che a Noko non interessano certe cose. Tornando a casa ripensa a quello che gli ha detto Mayumi, ovvero il fatto che sta con Noko solamente perché è una ragazza debole e grassa che non lo tradirà mai. Saito ammette a se stesso che è la verità e si chiede se anche Noko l’abbia capito, in otto anni che si conoscono. Una volta tornato a casa ha una discussione con l’anziana madre che gli dà addosso perché quest’ ultimo, tornando, non l’ha salutata. Saito pensa che certe volte la vorrebbe ammazzare, e dice a se stesso che non si può sprecare la vita così, a litigare, quindi è meglio se si tiene una ragazza debole che lo lascia tranquillo e che non lo stressa come la madre. Saito chiama Noko, dandole un appuntamento. Quest’ultima felicissima, è convinta che il ritorno di Saito sia un segno e cosi decide di chiamare nuovamente il centro per dimagrire e prende un appuntamento. Poi va all’appuntamento con Saito.

Capitolo 7
Noko va al centro per dimagrire e parla con la titolare, riempiendo i vari moduli (ma mentendo nelle risposte). La titolare trova che Noko abbia un problema di metabolismo. Intanto all’ufficio accade un fatto imprevisto: una delle colleghe di Noko ha sbagliato a calcolare un bilancio, facendo un errore di cento milioni di yen. La ragazza responsabile (Matsubara) racconta tutto a Mayumi, e quest’ultima dice alle colleghe che quel lavoro doveva essere fatto da Noko, quindi “la colpa potrebbe essere sua , basta cambiare la data al documento e mettere il giorno in cui era di turno lei”. Tabata assiste di nascosto e sente tutto il complotto.
Intanto, al centro per dimagrire, la titolare espone a Noko il piano per la dieta. Noko dice di voler cominciare subito e la donna le dice che verrà a costarle novantottomila yen. Noko rimane senza un soldo e decide che da quel momento in poi non dovrà assentarsi più dall’ufficio e deve lavorare con impegno. Ma una volta arrivata sul posto di lavoro ha una brutta sorpresa: la sua scrivania non c’è più. Il capoufficio la accompagna dal direttore: Noko certa di giustificarsi ma il direttore non vuole sentire scuse: quello che ha fatto è troppo grave. Poi viene accompagnata in quella che sarà la sua nuova “postazione”, ovvero nei sotterranei del magazzino.
Il suo nuovo compito sarà quello di scrivere un tema su quello che vuole fare nel futuro e nient’altro.

Capitolo 8
Noko si rende conto di essere stata mandata nel luogo in cui stanno “i casi disperati”, ovvero gli impiegati incapaci che hanno commesso gravi errori sul lavoro. Questi ultimi le danno il benvenuto ma Noko non vuole diventare come loro.
Più tardi Tabata la raggiunge e le rivela come sono andate le cose raccontandole del complotto di Mayumi. Tabata dice a Noko che deve ribellarsi, e che lei testimonierà a suo favore. Tabata si meraviglia della tranquillità con cui la protagonista si è rassegnata a quella situazione, ma Noko e tutt’altro che tranquilla: è solo che passando attraverso delusione e disperazione era arrivata all’apatia. Ma adesso tutto le è chiaro: deve dimagrire.
Noko va al primo appuntamento al centro. Adesso è grassa, sfigata e maltrattata da tutti in ufficio: deve dimagrire. Se non dimagrisce non uscirà mai da quel sotterraneo.
Saito suona al campanello dell’appartamento di Mayumi.

Capitolo 9
Saito e Mayumi continuano a vedersi. Quest’ultimo ama essere “dominato” e durante il loro ultimo incontro amoroso Mayumi spegne la sigaretta sulla sua schiena, lasciandogli una cicatrice.
Noko continua ad andare al centro ma senza risultati. La padrona chiede a Noko se si sta regolando con il cibo ma quest’ ultima dice che mangia come al solito. La padrona del centro le rammenta che tutto dipende da lei e che i trattamenti a cui viene sottoposta servono unicamente come coadiuvanti. Quindi le consegna un quaderno sul quale dovrà annotare tutto quello che mangia. Sulla via di casa Noko incontra una sua vecchia compagna di liceo, e le due vanno in un caffè. La vecchia compagnia di Noko si lamenta del fatto che è ingrassata rispetto ai tempi in cui andavano a scuola, e tutto a causa dello stress . Noko dice all’amica che anche lei mangia tantissimo, fin dall’infanzia, e quest’ultima risponde che anche nel suo caso probabilmente si tratta di stress. Sulla via del ritorno Noko incontra Saito. I due fanno l’amore ma durante il rapporto Noko nota la cicatrice sulla schiena di Saito domandandogli come se l’è procurata. Quest’ultimo innervosito se ne va senza dare spiegazioni. Noko in preda al panico si ingozza di cibo come al solito.

Capitolo 10
Dopo qualche tempo Noko riesce a perdere ottocento grammi, e ciò la rende decisamente di buon umore. Mayumi invece è sempre più nervosa e comincia a trattare male le sue colleghe. All’uscita dal lavoro va incontro a Noko e solo per il gusto di maltrattarla le chiede come sta Saito e come vanno le bruciature che gli ha procurato. Noko così scopre che è stata lei, ma nonostante tutto riesce a tener testa a Mayumi, rispondendo con nonchalance che Saito sta bene e che gli farà sapere il suo interessamento. E detto questo se ne va.
Più tardi Mayumi incontra Saito e sfoga la sua rabbia contro di lui. Noko chiama quest’ ultimo al telefono, ma non risponde, e capisce immediatamente che si trova da Mayumi. Quasi contro il suo volere si ritrova al supermercato e una volta tornata a casa si abbuffa di cibo. Presa dai sensi di colpa per aver mangiato tutta quella roba proprio adesso che era dimagrita, va in bagno e si provoca il vomito, rimettendo tutto quello che aveva mangiato. Intanto al lavoro, Matsubara viene continuamente presa di mira da Mayumi e Tabata cerca in lei una nuova alleata senza successo. A un certo punto arriva Noko e Tabata rimane stupita: è decisamente dimagrita. Ormai per Noko vomitare è ormai divenuta un abitudine.

Capitolo 11
Tabata dice a Noko di voler entrare in azione contro Mayumi, ma Noko si tira indietro, chiedendo a Tabata il perché di tanto accanimento.
Tabata dice che ormai questa cosa è diventata la sua missione, ma Noko dice che adesso vuole pensare solamente a dimagrire, e visto che Mayumi in passato è stata fonte di stress non vuole immischiarsi.
Tornando a casa Noko incontra Saito. I due fanno l’amore e Saito si scusa con Noko per averla fatta soffrire, notando che quest’ ultima è dimagrita. Noko dice che si sta sbagliando e che il suo aspetto è dovuto al fatto che sta facendo una dieta. Saito va su tutte le furie e le chiede perché sta facendo ciò. Noko in lacrime (l’uomo la tratta con violenza tenendola per i capelli) grida a Saito che l’ha fatto per diventare magra e carina come Mayumi. Saito la porta davanti al frigo e comincia a infilarle in bocca del cibo dicendo che deve ingrassare, che la preferisce grassa. Dopo un po’ Noko riesce a liberarsi e l’uomo l’accusa di essere come tutte le altre.
A lavoro Tabata passa all’azione dicendo a Mayumi che sa tutto del complotto contro Noko e minaccia di raccontarlo. Mayumi se ne va dicendole di fare quello che vuole. Dopo incontra Matsubara e la picchia chiedendole se è stata lei a spifferare tutto. La ragazza nega. Al centro estetico la padrona chiede a Noko se per caso lei si provoca il vomito. Noko nega, mentendo.

Capitolo 12
La padrona del centro estetico (Kiyo) ha capito benissimo che Noko si provoca il vomito e ne parla con la sua collega-compagna. Quest’ ultima dice che ha saputo che c’è stata una chiamata da un uomo che chiedeva se il centro aveva una cliente di nome Hanazawa e che offriva dei soldi purché non la facessero dimagrire. Kiyo conferma e dice di essersi rifiutata perché quella è la sua professione, anche se devono convincerla a smettere di vomitare perché è un soggetto a rischio.
Noko, che ormai è quasi pelle e ossa va a lavoro, ma qui i suoi colleghi del sotterraneo non sembrano riconoscerla. Il capouffico chiede alle impiegate che fine ha fatto Matsubara, che manca da giorni. Kawahara (una delle amiche di Matsubara) cerca di parlare ma Mayumi glielo impedisce. Tabata però ha notato tutto e in privato chiede a Kawahara cosa sta succedendo. Quest’ultima racconta l’accaduto e rivela che Mayumi ha creato un club segreto, e che forse Chika (Matsubara) si trova lì. Tabata si ripropone di aiutarla. In realtà Chika è sana e salva a casa sua.
I colleghi di Noko continuano a non riconoscerla e a fare illazioni, ma quest’ultima dice di aver fatto una dieta e che è dimagrita di dieci kili raggiungendo lo scopo che si era prefissata. I colleghi tornano a lavoro facendo finta di niente.

Capitolo 13
Adesso che Noko e magra può permettersi di andare a comprarsi qualsiasi tipo di abito, così va in una boutique e si compra un bel vestito. Dopo va dal parrucchiere e si fa tagliare i capelli. Adesso che è così bella vorrebbe farsi vedere da Saito e cosi va ad aspettarlo fuori dal lavoro. Saito esce e Noko lo raggiunge scusandosi per essere andata fin li per incontrarlo. Saito rimane esterrefatto e si domanda chi sia quella donna. Un collega di Saito li raggiunge e chiede a quest’ultimo se Noko è la sua ragazza ma Saito dice di non conoscerla e se ne va. Noko invoca il suo nome in lacrime. Sulla via di casa una macchina si accosta a lei e Noko riconosce dentro di essa il vecchio Fujimoto che la invita a salire. I due vanno in un hotel e il vecchio chiede a Noko se adesso che è dimagrita si sente bella e felice. Noko ammette di non essere felice e Fujimoto le dice che non è nemmeno bella perché è diventata pelle e ossa. Anche lui (con lo stesso sguardo che aveva Saito) le dice che deve tornare grassa, che deve tornare da lui. Noko scappa impaurita e correndo dice a se stessa che l’immagine di una donna grassa resta per sempre nella testa della gente, e che tutte le persone che conosce non vogliono accettare il fatto che è dimagrita… è per questo che deve dimagrire ancora di più. Detto questo si fionda al centro estetico ma con enorme sorpresa scopre che è stato chiuso.

Capitolo 14
La mattina dopo Noko va in ufficio e scopre che tutti i suoi colleghi del sotterraneo si sono licenziati. Il capoufficio consiglia anche a Noko di licenziarsi. In corridoio Noko si chiede se i suoi colleghi si siano licenziati perché sconvolti dal fatto che sia riuscita a dimagrire, quando incontra Mayumi che alla vista di Noko fugge terrorizzata. Tabata incontra Noko, che le racconta dello strano comportamento di Mayumi.
Tabata le dice che Mayumi aveva bisogno che Noko fosse grassa. Solo in questo modo poteva maltrattarla e sentirsi realizzata. Mayumi irrompe sulla scena, e fa vedere alle due un libretto di risparmio che ha aperto a nome loro con i soldi rubati all’azienda. In questo modo le due avranno la reputazione rovinata per sempre e verranno licenziate.
Noko chiede a Mayumi perché sta facendo tutto ciò. Quest’ ultima dice che non ha mai sopportato le persone brutte, e che se anche è dimagrita lei rimane brutta nel profondo. Detto questo Mayumi se ne va.
Tabata tranquillizza Noko dicendo di aver registrato tutta la conversazione con un piccolo registratore che porta sempre con sé. Mayumi viene così denunciata e la notizia appare sui giornali. Mayumi da quel giorno scompare.
Passano sei mesi e Noko, che ormai ha riacquistato peso, lavora in un supermercato. Un giorno incontra la signora Kiyo e la compagna e tutte insieme vanno a prendere un caffè. Qui Kiyo rivela a Noko che è stato Fujimoto a far chiudere il centro estetico, e che già un’altra volta le aveva offerto dei soldi perché non la facesse dimagrire, ma lei ovviamente si era rifiutata.
Kiyo fa notare a Noko che ha ripreso peso e quest’ultima le dice che è facile riprendere peso, e che quando era magra la sua vita non era migliore, e tutti le chiedevano di ingrassare di nuovo. Kiyo dice a Noko che non dovrebbe preoccuparsi degli altri, perché quello è il suo corpo. Poi le rivela che Fujimoto è morto qualche mese prima, di cancro.
Prima di andarsene Kiyo dice a Noko che non deve arrendersi, e che non può dare la colpa agli altri del fatto che è ingrassata, perché lei è la sola responsabile. Detto questo paga e se ne va insieme all’amica. Le due si chiedono che fine farà Noko. Kiyo dice che probabilmente ricomincerà a mangiare perché è grassa nell’anima. Noko torna a casa da lavoro e si ingozza di cibo, dicendo a se stessa che deve mangiare, così diventerà più forte…

Considerazioni
Ancora una volta Moyoco Anno è riuscita a creare un opera che si pone ben al di fuori degli altri ‘ladies comic’ arrivati in Italia.
In Questo non è il mio corpo, infatti, è riuscita ad anatomizzare un tema che per molto tempo è stato quasi un tabù, e che ben poche altre autrici avevano avuto il coraggio di affrontare (fu proprio Kyoko Okazaki, grande maestra della Anno, fra le prime a essersi avvicinate a tematiche come i disturbi alimentari).

Un tema, ovvero quello della bulimia/anoressia che l’autrice affronta in modo realistico, spietato, quasi freddo, che non scade mai in buonismi patetici né in sensazionalismi da quattro soldi, usati unicamente per scioccare il lettore.
L’odissea di Noko, i motivi che la portano prima a ingrassare e poi a diventare pelle ed ossa sono descritti in modo assolutamente perfetto, in un girotondo registico che mostra la grande maestria e capacità narrativa della Anno.

Il titolo originale (lett. “In un abito chiamato grasso”) è sibillino. Prima il grasso è considerato come una corazza contro “l’esterno”, quasi un simbolo di alienazione dal dolore. La protagonista mangia per diventare più forte, per resistere alle continue angherie di tutti i giorni. Mangia per ispessire la sua corazza. Poi, quando si rende conto che la sua obesità potrebbe toglierle l’altro punto fermo della sua esistenza (ovvero l’amato fidanzato, attratto dalla sexy collega d’ufficio) comincia a dimagrire (senza sapere che quest’ultimo la preferiva grassa), fino a diventare completamente pelle e ossa e simbolicamente nuda (come appare in copertina), senza la minima protezione.

Ma qual è il vero tema di quest’opera così controversa? L’obesità come emarginazione? La magrezza come speranza di accettazione in una società dove l’aspetto fisico e la bella presenza è sempre più importante? O magari la rinascita e la crescita interiore attraverso il martirio del corpo e la malattia? Niente di tutto ciò.
Il vero tema di quest’opera è l’impossibilità di superare le proprie debolezze.
Sì, perché tutti i personaggi di “Questo non è il mio corpo” sono statici nelle loro debolezze.

Noko, che pur riducendosi pelle e ossa, non viene comunque accettata, e non diventa felice (come erroneamente credeva) perché era e rimane una debole.
Il fidanzato di Noko, terrorizzato dall’idea che possa essere tradito e che riesce a stare solamente con ragazze grasse, bruttine, fedeli e facilmente dominabili (ma che a sua volta si lascia dominare dalla madre e da Mayumi).
Mayumi, che ha il viscerale e patetico bisogno continuo di dimostrare la sua superiorità e bellezza importunando persone deboli e ciccione come Noko.

Insomma… in quest’opera nessuno si evolve, o almeno non in una persona migliore. La stessa Noko, una volta magra e bella si comporterà in modo meschino nei confronti di due ragazze non propriamente piacenti incontrate in un bagno, comportandosi come i suoi stessi carnefici di un tempo.

Questa è l’ennesima volta in cui un manga, invece di avere il felice compito di divertire, ha il meno felice compito di far riflettere il lettore. E ci riesce molto bene, perché al di là del fatto che quest’opera possa piacere o meno, è impossibile rimanere indifferenti.

Ma veniamo ai disegni. Il tratto della Anno è sempre graffiante e particolare, riconoscibile fra mille: occhi spioventi, labbra carnose e una certa spigolosità nei tratti ma che nel complesso risulta armonica.
In questo manga però risulta piuttosto abbozzato e spoglio rispetto allo stile veramente sublime e particolareggiato delle sue opere più recenti (vedi Hataraki Man o Sakuran). Sembra quasi che la Anno abbia voluto accompagnare con la ruvidezza del tratto il tipo di storia narrata.

Una storia che alla fine lascia con l’amaro in bocca, che affascina e disgusta allo stesso tempo, e che presenta dei personaggi quasi grotteschi nelle loro perversioni e fissazioni ma che allo stesso tempo sono profondamente umani… tanto umani da far quasi rabbrividire il lettore, e sicuramente riflettere.
Questo non è il mio corpo è in definitiva un’opera degna di essere letta.

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