Recensione Manga – Melmo – I bonbon magici di Lilli (Fushigi na Melmo) di Osamu Tezuka

A cura di Emy

Titolo originale: Fushigi na Melmo (Meravigliosa Melmo)
Autore: TEZUKA Osamu
Categoria: generico/kodomo manga*

:: Il manga in Giappone ::  
Casa editrice: Shogakukan
Numero di volumi: 1 – concluso
Anno di prima pubblicazione: 1970
Rivista di serializzazione: Shougaku Ichinense

:: Il manga in Italia ::
Titolo italiano: Melmo – I bonbon magici di Lilli
Casa editrice: JPop – Osamushi Collection
Numero di volumi: 1 – concluso
Data pubblicazione: Febbraio 2019
Distribuzione: libreria e fumetteria
Prezzo: 12 Euro.

:: Curiosità ::
*Dal momento che questo sito cataloga i fumetti giapponesi sulla base delle riviste di serializzazione, questo titolo è stato collocato nella categoria “generica”, essendo la rivista di prima pubblicazione non rivolta ai ragazzi o alle ragazze nello specifico, ma più genericamente ai bambini. Come risulta dalla pagina inglese di Wikipedia, il titolo originale del manga era “Mamaa-chan”, modificato in seguito in Melmo (da “Metamorfosi”), perché il precedente titolo era già stato registrato.
Nel 1971 è stato tratto da questo manga un anime trasmesso anche in Italia col titolo “I bon bon magici di Lilli”.  La serie è stata resa disponibile in Italia in edizione DVD da Yamato Video.

Storia
Il volume si compone di diciannove episodi autoconclusivi.
Nel primo episodio, “I bonbon magici”, una madre di famiglia muore in un incidente stradale. Giunta in Paradiso, le viene concesso di ritornare dalla figlioletta Melmo come angelo per donarle delle caramelle magiche, i famosi bonbon del titolo italiano. Le caramelle blu fanno crescere di dieci anni, quelle rosse decrescere di dieci anni. In questo modo Melmo, che è ancora piccola, potrà diventare adulta per risolvere i problemi che una bambina da sola non potrebbe mai affrontare.

Nel secondo episodio, “Le ballerine”, Melmo guarda con invidia delle coetanee che possono frequentare dei corsi di danza. Grazie ai bonbon si trasforma in una ballerina tanto brava da essere notata come la migliore. Ma le coetanee non ci stanno a essere battute da un’adulta…

In “Il cigno” Melmo deve aiutare un uccellino a volare. Essendo troppo piccolo, lo fa crescere con i bonbon, vedendolo mutarsi in uno splendido cigno. Ma se essere piccoli è un problema, anche muoversi da grandi può dare nell’occhio…

Ne “L’arrivo della zia” la bambina deve affrontare una zia intenzionata a impadronirsi dei bonbon, ne “I bruchi nella scatola” viene coinvolta in una battaglia di bambine contro bambini, in “A spasso” fa tornare giovane un’anziana perché si diverta in un parco giochi…

Nella seconda parte del volume, leggiamo una storia finora inedita di Osamu Tezuka, non relazionata con Lilli: “Le Avventure di Rubi”. Si tratta di un episodio autoconclusivo pubblicato nel 1969, rivolto ai bambini e a sfondo fantascientifico: il giovane Rubi trova un giorno un misterioso casco che, se indossato, lo mette in contatto con una mente aliena. Quest’ultima gli affida una missione: difendere la Terra da un mostro galattico, il temibile Zonda…

Considerazioni
Al momento in cui scrivo, quella italiana è l’unica edizione europea di Fushigi na Melmo. Sfogliando le pagine del volume, è impossibile non notare la grande leggibilità della tavola e la semplicità espressiva. Non c’è da meravigliarsi: il fumetto è indirizzato ai più piccoli e la lettura viene pertanto affidata alla mimesi più che alla diegesi. Potete quindi provare a “leggerla” senza i testi nei balloon e noterete che i punti salienti della trama sono perfettamente comprensibili. Una storia del resto vive in funzione del suo destinatario e ben lo sapeva il maestro Tezuka, che si dedicava nello stesso lasso di tempo a storie disparate indirizzate ai target più diversi. Per questo motivo gli episodi di Melmo sono molto brevi (6-8 pagine), calibrati per venire incontro alla capacità di attenzione dei bimbi che ancora non sanno leggere o leggono in modo non spedito. La natura episodica di “Melmo” comprende una continuity, anche se blanda: c’è un prima (quando Melmo ha una madre) e un dopo (Melmo deve fare lei da madre ai fratellini). C’è un prima e un dopo, ma non c’è una vera e propria fine e le avventure di Melmo avrebbero potuto continuare a lungo. Così non è stato e chi sente la necessità di un finale potrà rivolgersi alla controparte animata. Quest’ultima si compone di ventisei episodi, che di certo vanno ben oltre quelli presenti nel manga: la storyline viene ampliata e rafforzata, mentre si smorza la leggerezza tipica della fiaba. Infatti nell’anime alla Melmo bambina, quando diventa adulta, le si accorciano i vestiti, mentre nel manga di norma le si adattano al corpo, come per magia. Inoltre sempre nell’anime Melmo si limita per lo più a diventare adulta, nel manga invece può anche scegliersi il ruolo da adulto: un’infermiera, una ballerina, una sposa, una poliziotta, persino una fata dei boschi. Infine sono state inserite nella versione animata delle parti didascaliche afferenti all’educazione sessuale dei bambini, dal momento che la protagonista cresce trasformandosi in un’adulta.

L’importanza storica di questo manga risiede nell’essere uno dei primi del cosiddetto genere majokko; non il primo, dal momento che già nel 1966 era comparso Mahoutsukai Sari (Sally la maga) di Mitsuteru Yohoyama e ancor prima Himitsu no Akkochan (Il segreto di Akkochan/Lo specchio magico) di Fujio Akatsuka. Ma è comunque tra i primi che permettesse alla protagonista di diventare adulta divertendosi a giocare con i ruoli e i mestieri: in pratica, quello che negli anni Ottanta sarebbero state Lulù l’angelo tra i fiori e poi naturalmente Creamy, Emy e Sandy dello studio Pierrot.

Infine torniamo alla tematica scelta da Tezuka per questo manga, che è veramente nevralgica per i più piccoli: la crescita! Vedere il proprio corpo che cambia, che si trasforma e diventa un territorio da esplorare, un luogo pieno di misteri. Che cosa accadrà? Chi diventerà quel bambino, una volta adulto? In fondo chi, da piccolo, non ha viaggiato nel futuro con la fantasia? Nella finzione provava a figurarsi regista o chirurgo o insegnante, attribuendosi capacità che gli avrebbero permesso di essere stimato, riconosciuto come parte importante della comunità. Significativo, comunque, che, pur avendo delle capacità, la mentalità di Melmo adulta resti sempre quella di una bambina. In fondo è solo un gioco, che finisca bene o male, che si rida o si pianga, è solo un gioco e il futuro è ancora tutto da scoprire.

Anche la seconda storia, “Le avventure di Rubi”, è piuttosto significativa: quale bambino non ha mai sognato almeno una volta di essere un supereroe in incognito? Partire in missione speciale, salvare il pianeta Terra, fare viaggi fantastici e impossibili, per poi tornare e svegliarsi nella realtà quotidiana, a fissare la colazione e chiedersi se quelle avventure siano state solo un sogno…

Infine, il volume Melmo – I bonbon magici di Lilli raccoglie due storie deliziose, narrate col tratto dolce, rotondo e preciso del “Dio dei manga”: un acquisto consigliato non solo ai nostalgici dell’anime, ma anche a tutti quelli che ricordano -o vogliono ricordare- com’era essere bambini.

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