Recensione Manga – Sakuran di Moyoco Anno

Sakuran 

A cura di Emy

Titolo: Sakuran
Autrice: ANNO Moyoco
Categoria: Seinen

Edizione Giapponese
Casa editrice:  Kodansha, 2003
Volumi: 1 -completo
Rivista: Evening

Edizione italiana
Titolo: Sakuran
Casa editrice: Dynit, 2019
Volumi: 1 -completo
Collana: Showcase
Prezzo: 18.90 Euro.

Il film
Nel 2007 da Sakuran è stato tratto un film diretto da Mika Ninagawa con la formidabile Anna Tsuchiya nel ruolo della protagonista. Rispetto al manga della Anno ci sono alcune differenze, soprattutto nel finale, ma lo spirito dell’opera originale è stato rispettato. Bellissimi i colori dominanti la fotografia, una scelta che cerca di tradurre sul grande schermo le gamme cromatiche della Anno. Sakuran è un film interessante di cui consigliamo la visione, a prescindere che piaccia o meno l’autrice e i suoi manga.

Storia
La storia segue le vicende di una bambina venduta in una casa di piacere del distretto a luci rosse di Yoshiwara. Seguiamo la piccola accompagnandola in tutte le sue fasi: dapprima come “kamuro” (poco più che una serva al servizio dell’ “oiran”, la prostituta che pagherà per lei tutte le spese) prende il nome di Tomeki. Poi la vediamo nel ruolo di “hikkomi”, quando viene addestrata e formata per diventare “oiran”: durante questo periodo viene chiamata O-Rin. Infine prende il nome di Kiyoha quando diventa una vera e propria “oiran”, quindi una donna costretta a vendere il proprio corpo e a mascherare il suo animo dietro un sorriso costruito quanto necessario per sopravvivere in un mondo che non le riserva via d’uscita. Che si chiami Tomeki, O-Rin, Kiyoha, ella mantiene immutati l’indole ribelle e il carattere tenace. Riuscirà Kiyoha a sopravvivere nella casa Tamakiku? Per farlo si priverà dell’amore a cui naturalmente il suo cuore anela, come fosse una donna libera? O seguirà piuttosto le proprie inclinazioni, fuggendo dalla gabbia per inseguire una chimera?

Pagine presenti nell’artbook “Strip!”

Considerazioni
Se ami, hai perso. Se non ami, hai perso. Se hai vinto, hai perso.
Moyoko Anno mette al centro della narrazione una donna condannata (ma non rassegnata) alla sconfitta. Kiyoha è una delle “oiran”, non prostitute da strada e nemmeno geisha, comunque schiave. Sul loro capo una pioggia di obblighi: l’andamento della casa di piacere, le allieve più piccole da educare, vestire e far mangiare, il debito contratto con la casa che le ha accolte e che, se saranno fortunate, un uomo danaroso salderà, comprandole definitivamente con un contratto matrimoniale. Al centro di questo universo di donne sfortunate, svetta la protagonista Kiyoha e il suo carattere ribelle che rimane intatto sotto una maschera di splendore. La maschera della oiran, una donna che sa come ingannare gli uomini e soprattutto se stessa. L’illusione d’amore è una tela che ella tesse con le proprie mani, una tela che la cattura, sfibrandola, e rischia di perderla per sempre. Quali le possibili scelte per una oiran innamorata? Suicidarsi come oiran Takao, tagliarsi un dito in pegno d’amore come Umeha, fuggire come Kiyoha?
Se fuggi hai perso, se ti illudi hai perso. Una gabbia senza via d’uscita è l’unica realtà concessa. Allora, forse, tanto vale adattarsi e rassegnarsi a viverci da regina, continuando a percorrere la strada che qualcun altro ha deciso per noi.
Due parole su quest’opera: Sakuran è raccolto in un volume completo, eppure completo non è. Anche se la storia può considerarsi conclusa, non essendoci linee narrative troncate, è suscettibile di un seguito che l’autrice in effetti ha parzialmente disegnato: nell’artbook “Strip!” sono presenti infatti pagine di episodi successivi all’epilogo del volume. Data la pausa dell’autrice -iniziata dal 2008- al momento non sappiamo se un seguito ci sarà mai, ma quanto presentato nell’unico volume disponibile ha comunque un senso compiuto. Pubblicato nel 2016, l’artbook “Moyoco Anno Strip!” è edito da Shougakukan: nel volume è presente una lunga intervista all’autrice oltre alle illustrazioni delle opere più famose come Happy Mania, Hatarakiman, Sugar Sugar Rune, Hana to Mitsubachi, ma anche di quelle meno note come Jelly Beans in the Merry Go Round e di una serie più recente, Bikachou Shinshi Kaikoroku, edita da Shodensha. Il volume contiene 160 pagine a colori su un totale di 224 pagine, ed è pubblicato in formato B5 (25.8 x 18.5 cm) al costo di 2500 yen.
Due parole anche sull’edizione Dynit: dal prezzo impegnativo come gli altri titoli della collana Showcase, è un volume molto curato (stampa, carta, traduzione e note finali), ma contiene solo le prime pagine del primo episodio a colori. Le pagine a colori disposte all’inizio degli altri episodi sono presentate in bianco e nero. Suppongo non sia stato possibile procurarsele, e mi appunto di chiedere lumi a chi di dovere alla prima occasione. Ci sarà senz’altro una ragione plausibile, però la cosa spiace sia per il costo del volume sia perché le pagine a colori di Sakuran sono veramente superbe, forse tra le migliori che la Anno abbia realizzato finora.
In conclusione: Sakuran è un titolo molto valido presentato in un’edizione preziosa ma non perfetta. Imperdibile per chi apprezza l’autrice, consigliato per tutti gli altri.

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